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Grillo: in autunno Italia in bancarotta

Grillo: in autunno Italia in bancarotta

Intervista alla “Bild”: rielezione di Napolitano un «subdolo colpo di Stato». Mastrangeli, espulso, ricorre agli avvocati

24 aprile 2013
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di Maria Rosa Tomasello

ROMA. Alla fine di una lunga assemblea i “cittadini” del Movimento 5 Stelle decidono a stragrande maggioranza di andare alle consultazioni che ipotizzavano di disertare, rispondendo alla chiamata dell’«ottuagenario» riportato al Colle durante «un weekend da vomito» da «un inciucio conclamato»: il presidente della Repubblica rieletto con un voto che «equivale a un subdolo colpo di Stato». Mentre in una intervista rilasciata al tabloid tedesco “Bild” Beppe Grillo denuncia il ritorno di Giorgio Napolitano come il frutto del «matrimonio osceno» tra Pd e «Pdmenoelle» e profetizza che «l’Italia andrà in bancarotta in autunno», i capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi tornano per la terza volta a colloquio con il capo dello Stato, sotto le insegne di quella che definiscono «l’unica opposizione di questo Paese». «Non saremo contrari per principio ai provvedimenti che il governo varerà, valuteremo caso per caso» spiegano al termine dell’incontro scandendo le parole e sottolineando, in particolare, di aver chiesto al presidente una professione di imparzialità: «Abbiamo detto che per le modalità della sua elezione c’è il rischio che possa sembrare un uomo di parte – annota Lombardi – e lui si è impegnato a essere una figura di garanzia». Così come, afferma, Napolitano ha riconosciuto «che non siamo noi l’emergenza del Paese». È l’annuncio di una opposizione «seria e matura, che non vota sempre contro»: «Siamo il frutto di quelle stesse denunce di cui parlava il capo dello Stato e su cui si sentiva un applauso da parte di chi in 20 anni le ha causate» affermano, ribadendo la richiesta della presidenza delle due commissioni Copasir e Vigilanza. Il movimento rifiuta di essere indicato come il sabotatore del sistema: «Sono i partiti a sabotare se stessi – spiega Grillo alla Bild – Non si può più nutrire alcuna speranza in loro. Si vive una frattura storica, le vecchie formazioni stanno per sparire». Lo scenario, sostiene, è drammatico: «Le Pmi vanno in bancarotta. Fra settembre e ottobre allo Stato finiranno i soldi e sarà difficile pagare pensioni e stipendi». E Silvio Berlusconi, dice rispondendo alla domanda se sia il Cavaliere il vincitore delle elezioni, «è finito», mentre «in parlamento siedono 30 parlamentari condannati con sentenze passate in giudicato per reati gravi. In questo senso sarei contento di una invasione tedesca». E al leader del Pdl che lo definisce «uno squilibrato» replica in serata: «Detto da lui è una medaglia al valore». Nega infine che il movimento soffi sul fuoco della protesta: «In Italia c’è una rabbia enorme, noi la teniamo a freno» dice, sottolineando che davanti a Montecitorio sono stati i parlamentari a Cinque stelle a gettare acqua sul fuoco: «Crimi ha agito come Calmante universale». È un Grillo a tutto campo. Smentisce che il risultato elettorale del Friuli (13% alla lista) indichi un calo del consenso perché i dati delle regionali non possono essere raffrontati a quelli delle politiche. Esulta per i dati di un sondaggio Emg diffuso da La7 che dà il M5S al 29,1%, in crescita del 5,2%: «M5S primo assoluto» twitta. Attacca Matteo Renzi ricordando alcune dichiarazioni del sindaco: «Sull’articolo 18 sto con Marchionne senza se e senza ma» (12 gennaio 2011). Ma scoppia la grana Marino Mastrangeli: il senatore espulso per aver partecipato alla trasmissione “Pomeriggio Cinque” annuncia di avere affidato a due avvocati il ricorso contro il provvedimento.

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