La Nuova Sardegna

Sassari

L’ascensore panoramico fa salire solo le critiche

di Barbara Mastino
L’ascensore panoramico fa salire solo le critiche

Non piace il progetto in corso di realizzazione per collegare il centro al Cantaro I giudizi negativi si sprecano: «Quella torre grigia è brutta, sembra un campanile»

28 aprile 2013
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OZIERI. Non è ancora terminato ma fa già discutere, o più che altro protestare, tantissimi ozieresi il nuovo “ascensore panoramico” costruito nel piano superiore del parcheggio retrostante il municipio come collegamento tra il centro città e i giardini del Cantaro. Non si contano più le segnalazioni che da qualche giorno - dopo la posa finale delle vetrate - giungono da parte dei tantissimi cittadini con giudizi poco lusingheri per l’opera: segnalazioni delle quali non si può non dare conto. L’ascensore - presentato come uno dei fiori all’occhiello del progetto di riqualificazione della rete commerciale della città, in quanto mezzo di abbattimento delle barriere architettoniche - non piace soprattutto per due motivi: è «tutt’altro che panoramico» ed è «davvero brutto». Certo, va detto che i lavori non sono ancora terminati e che quindi c’è da aspettarsi, o si auspica, che quella torre grigia che svetta in mezzo alla boscaglia possa essere sottoposta a migliorie che ne facciano almeno gradire l’impatto visivo.

I dubbi e le proteste di una parte degli ozieresi di fronte a quella alta e austera torre grigia sono in parte forse faziosi, certo, ma non va negato che all’occhio di un osservatore qualsiasi quella stessa torre è davvero un pugno in un occhio. A parte le battute, del tipo «hanno fatto il campanile, ora manca solo la chiesa», resta il fatto che i dubbi sulla bontà della realizzazione restano, eccome. Il primo dubbio riguarda il concetto di ascensore “panoramico”, poiché di solito con quella dicitura si tende a indicare un ascensore che ha almeno tre lati in cristallo, e che quindi permette di vedere “davvero” il panorama circostante - presunto o reale che sia. Orbene: se si parte dal presupposto che la Scarpata del Cantaro non è proprio un panorama invidiabile allora si è tutti d’accordo, ma non si può negare che vedere un tubo che sembra, come ha detto qualcuno, «una livella in verticale» porta alla mente tutto tranne che il concetto di “panoramico”. «Sembra piuttosto un montacarichi», ironizza chi allude ai fenomeni di spaccio di stupefacenti che ogni tanto venivano scoperti nei meandri del Cantaro. Se non c’è dubbio che la maggioranza degli ozieresi sia d’accordo sul fatto che quella zona del Cantaro abbia bisogno di una bella “ripulita”, la visione del «mostro» effettivamente piace davvero a pochi.

Così come piace poco (per non dire niente) la fontana di piazza Garibaldi, che fa parte dello stesso progetto; e non piace la riduzione dei parcheggi - sgradita (stranamente) anche a chi invece prima auspicava la realizzazione di un’isola pedonale: ma si è già detto, ed è assodato, che le novità non piacciono a tutti e che spesso le cose ci sono gradite solo quando le facciamo noi o i nostri amici. A questo proposito, ricordando la passata polemica sulla “bocciatura” della riqualificazione della rete commerciale perché affidata a una ditta non sarda, va ricordato che pressoché tutte le opere in loco sono state affidate e realizzate da imprese locali. Un parziale sollievo per coloro - e sono tanti - che pensano che di questi tempi spendere 400 mila euro (200 Regione e 200 Comune) per «cose simili» sia a dir poco inopportuno, per non dire altro.

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