La Nuova Sardegna

Sassari

Malati di sclerosi multipla all’attacco di Cosmo

Malati di sclerosi multipla all’attacco di Cosmo

«È inattendibile»: dure critiche allo studio che boccia il “metodo Zamboni”. Ccsvi: «L’autore non ha mai nascosto i suoi pregiudizi»

29 aprile 2013
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SASSARI. «Lo studio Cosmo non può e non deve essere utilizzato da nessun ente, soprattutto se pubblico, per ostacolare altre ricerche». Si sposta a Sassari la disputa tra i sostenitori e i detrattori del “metodo Zamboni”, dal nome del chirurgo vascolare che ipotizza una relazione e una cura risolutiva tra la Ccsvi (Insufficienza cronica venosa cerebro spinale) e la sclerosi multipla.

Nei giorni scorsi, come sta facendo in giro per l’Italia con convegni, l’Aism (associazione italiana sclerosi multipla) ha presentato un proprio studio che gela le speranze dei pazienti perché nega la relazione tra Ccsvi e sclerosi. Questa patologia è particolarmente diffusa in Sardegna.

A stretto giro di posta arriva la dura replica di Gisella Pandolfo, presidente dell’associazione Ccsvi-Sm costituita da malati e da familiari di pazienti affetti da sclerosi multipla che credono fortemente nel “metodo Zamboni”.

A nome della sua associazione, Pandolfo critica la presentazione sassarese dello studio scientifico finanziato dall’Aism e dalla Fism (Federazione delle società medico scientifiche italiane) e ne mette in dubbio l’attendibilità. «Cosmo – entra nel merito la presidente – è gravato da pesanti vizi di origine ed è stato redatto da uno studioso che non ha mai nascosto i suoi pregiudizi sul metodo Zamboni». Il riferimento è a Giancarlo Comi, direttore del Dipartimento di Neurologia e Istituto di Neurologia sperimentale del San Raffaele di Milano. «Comi – si legge nel comunicato – ha sempre palesato la propria opinione pregiudizialmente negativa rispetto alla ricerca sulla Ccsvi».

«Infine – si legge nella nota –, sulla controversa questione della relazione tra Ccsvi e Sclerosi multipla, certamente non estranea agli interessi delle case farmaceutiche, destano preoccupazione i conflitti di interessi di molti componenti dello studio Cosmo che in alcuni casi sono contemporaneamente anche membri della Fism».

«La scienza – si legge ancora nella nota – fortunatamente procede a livello internazionale e lo studio italiano Cosmo è solo uno dei tanti studi epidemiologici che essa ha prodotto». «I principali studi internazionali che in questi anni hanno approfondito lo studio della Ccsvi stanno rivolgendo la loro attenzione verso studi avanzati inerenti la sicurezza e l’efficacia dell’angioplastica dilatativa venosa nei malati di sclerosi multipla – conclude la nota –. Segno evidente che l’alta correlazione tra Ccsvi e sclerosi è data ormai per assodata».

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