La Nuova Sardegna

Sassari

A Sassari circolano sempre più auto senza assicurazione

di Pinuccio Saba
A Sassari circolano sempre più auto senza assicurazione

Gli effetti della crisi. Il comandante della Polstrada: «Scopriamo ogni giorno nuovi casi». L’assicuratore: «Fenomeno di proporzioni inattese»

12 maggio 2013
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SASSARI. In Italia circolano tre milioni, circa, di automobili prive di copertura assicurativa. Un fenomeno in crescita continua e, parlando delle strade del Sassarese, si calcola che quasi il 10 per cento delle auto sia senza assicurazione.

Non manca lo “zoccolo duro” dei truffaldini, cioè quelli che non pagano l’assicurazione per partito preso o perché considerano la copertura “Rca” come un ulteriore balzello, ma l’aumento quasi tumultuoso delle automobili senza assicurazione ha un’origine precisa: l’inizio della crisi economica senza precedenti che si è abbattuta sul nostro territorio. «Purtroppo è così – conferma il comandante della Polizia stradale di Sassari, Vittorio La Torre –: non passa giorno che le nostre pattuglie (o delle altre forze del’ordine) non fermino un paio di automobilisti privi di copertura assicurativa. E in questo caso il personale non ha alternative: sequestro immediato dell’automezzo e multa, anche se nella maggior parte dei casi ci rendiamo conto che non si tratta dei soliti furbetti, ma di persone che si trovano in grosse difficoltà economiche».

Un fenomeno che sta preoccupando le compagnie di assicurazione che, stando agli ultimi dati statistici, ipotizzano una perdita di un paio di miliardi di euro. «Rispetto al passato il fenomeno ha assunto proporzioni inattese – spiega Lucio Garaffa, agente della “Italiana” assicurazioni –. In questo momento, se una famiglia deve tagliare le spese, taglia sulle spese per l’auto. E la prima voce è quella relativa all’assicurazione. Anche perché molti considerano l’Rc auto come un ulteriore balzello a carico dell’automobilista. Senza considerare, però, che in caso di incidente si mette a rischio il lavoro di una vita». Ma è un rischio che in molti sono disposti a correre. «No, non pagano non per una scelta di vita – aggiunge il comandante La Torre – ma per necessità. Non è la prima volta che un automobilista colto in fallo mette a verbale “o pago l’assicurazione o porto da mangiare a casa”. Pure noi siamo in difficoltà davanti a queste affermazioni, soprattutto se l’automezzo serve anche per lavorare. Ma i cittadini devono sapere che, oltre alle sanzioni, il problema riguarda il loro beni. Magari la casa che non hanno ancora finito di pagare. E non bisogna pensare che il problema possa essere risolto dal Fondo di solidarietà per le vittime della strada. Che interviene solo in casi ben delimitati dalla legge. Negli altri casi a pagare è l’automobilista, anche con il patrimonio personale che come sappiamo è soprattutto la propria abitazione». «Noi cerchiamo di spiegare questi aspetti ai nostri clienti – spiega ancora Lucio Garaffa – perché la con l’assicurazione si copre la responsabilità civile, cioè le conseguenze economiche di un incidente. E se proprio si deve tagliare è sempre meglio conservare la copertura assicurativa alla proprio automobile. Anche quando si è automobilisti prudenti. Ma davanti a un “non ce la facciamo a tirare avanti”, ogni argomento, ogni nostra osservazione perde consistenza». «Chi decide di non pagare l’assicurazione spera sempre di non incappare nei controlli delle forze dell’ordine ma – conclude il comandante La Torre – questo è il problema meno importante, come spieghiamo agli automobilisti. Il problema è che, in caso di incidente, vengono coinvolte altre persone. E allora non è più questione di una semplice multa».

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