La Nuova Sardegna

Sassari

Crisi, il nord-ovest chiama i parlamentari

Crisi, il nord-ovest chiama i parlamentari

Oggi in Provincia l’incontro con i rappresentanti del territorio: appello alla Regione e al Governo

27 maggio 2013
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SASSARI. Comincia oggi la mobilitazione del territorio del Sassarese per chiedere a Regione e Governo di intervenire affin chè E.On ed Eni rispettino gli accordi sottoscritti. La prima tappa alle 10.30, in Provincia, dove è previsto un incontro tra il Comitato di crisi, i consiglieri regionalid elterritorio e i parlamentari sardi. Una riunione informale, che dovrebbe servire a fare il punto della situazione e definire le azioni da portare avanti nei prossimi giorni. Con la consapevolezza che non c’è tempo da perdere: «Il territorio è infiamme – ha detto nei giorni scorsi il segretario generale della Cgil di Sassari Antonio Rudas – e attorno a noi notiamo solo indifferenza». Nel mirino ancora una volta la Regione - considerata inadempiente su tutti i fronti - ma anche il Governo nazionale, disattento di fronte alle richieste e incapace di incidere per chiedere a E.On e Eni di rispettare le intese su energia, bonifiche e progetti che possano dare continuità all’iniziativa della chimica verde.

Il Comitato per l’Area di crisi, ha già pianificato una serie di azioni che andranno in crescendo per favorire la mobilitazione del territorio del nord-ovest della Sardegna e arrivare - a fine giugno - a una giornata di lotta a Porto Torres, città simbolo della crisi e dove potrebbero essere convocati anche gli Stati generali.

La situazione è drammatica, purtroppo. Non c’è un settore che si regge in piedi, dopo lo smantellamento del petrolchimico di Porto Torres, non c’è stata quella inversione di tendenza tanto auspicata. Il Comitato di crisi ha ribadito che «serve un elettroshock». Il presidente della Provincia Alessandra Giudici, ha detto: «Il tavolo è unito, le forze compatte ma servono fatti. Basta passerelle».

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