La Nuova Sardegna

Sassari

Porto, passo avanti per la definizione del Piano regolatore

di Gavino Masia
Porto, passo avanti per la definizione del Piano regolatore

L’Authority ha convocato per il 24 giugno il primo incontro Individuati gli indirizzi programmatici e le linee strategiche

01 giugno 2013
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PORTO TORRES. Gli indirizzi programmatici per la redazione del nuovo Piano regolatore portuale saranno analizzati nel primo incontro di scoping, relativo alla procedura di Valutazione ambientale, che si terrà il 24 giugno alle 11 nella sala conferenze “Filippo Canu”. Si tratta di un appuntamento tecnico dove l’Autorità portuale del nord Sardegna ha invitato gli Enti competenti in materia ambientale, e durante la riunione sarà distribuito anche un apposito questionario per facilitare le amministrazioni nella partecipazione al procedimento finalizzato alla redazione del rapporto ambientale del Piano. La prima stesura del Piano regolatore non fu mai attuata, per il veloce evolversi delle caratteristiche della navi, e quella successiva condusse alla realizzazione di alcune opere che cominciavano a delineare la netta separazione tra il porto industriale e quello civico. Negli anni Novanta la presenza di una infrastruttura portuale più moderna spinse le compagnie di navigazione che gestivano i traghetti a spostarsi nel porto industriale, che presentava caratteristiche di protezione delle mareggiate di gran lunga migliori, e questa circostanza produceva una promiscuità di funzioni in quanto poneva a contatto i turisti con la realtà industriale, e nel contempo privava l’abitato cittadino dei benefici derivanti dall’accoglienza dei passeggeri. Allo stato attuale i due porti svolgono funzioni differenti: quello industriale è destinato allo stoccaggio e movimentazione di rinfuse liquide e solide (e, in caso di avverse condizioni meteo marine, anche a ospitare le navi passeggeri), mentre lo scalo civico accoglie nelle nuove banchine i traghetti provenienti e diretti a Genova. Alla luce delle ultime analisi effettuate, e di alcuni studi specialistici, sono stati individuati gli indirizzi programmatici per la redazione del nuovo Piano regolatore portuale, ossia le linee guida per la definizione delle azioni da intraprendere per ambedue gli scali marittimi. Il porto industriale è destinato alla movimentazione di rinfuse solide e liquide, e delle merci riservate alle residue attività industriali nella parte occidentale del bacino portuale: lontano dal centro cittadino, al traffico dei contenitori, al collegamento con il traghetto ferroviario e al traffico merci convenzionali nella parte orientale. Da realizzare un’area retro portuale, nella zona industriale, dove collocare una serie di attività connesse ai traffici che si svolgeranno nel porto industriale, fornendo un supporto operativo all’attività di banchina e alleggerendo le attività portuali. L’area per la cantieristica a servizio della nautica da diporto (in parte dedicata alla nautica sociale), invece, è stata individuata tra la foce del rio Mannu e l’opera di difesa che delimita a levante il porto commerciale. Le opere più urgenti del bacino storico riguardano la protezione dello specchio acqueo portuale, destinato all’accosto di navi passeggeri, e l’eliminazione della secca storica per vedere finalmente le navi da crociera a due passi dal centro urbano. Bisogna inoltre realizzare una adeguata viabilità di accesso al porto, per migliorare i collegamenti con la città, e tra gli obiettivi del Piano c’è anche la realizzazione di un porto turistico di grandi dimensioni per incentivare l’accoglienza e il turismo.

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