La Nuova Sardegna

Sassari

Telecamere per la lotta alla criminalità

di Antonio Meloni
Telecamere per la lotta alla criminalità

Comune e questura hanno presentato il nuovo sistema di videosorveglianza già attivo nei punti nevralgici del centro

05 giugno 2013
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SASSARI. Qualcuno parla già di Grande fratello urbano, ma quando si tratta di sicurezza c’è poco da girarci attorno, la prevenzione è l’arma più efficace. Lo sanno bene il Comune e la questura che ieri hanno presentato alla stampa il nuovo sistema di videosorveglianza attivato di recente. Il sindaco Gianfranco Ganau e il questore Antonello Pagliei hanno fatto il punto affiancati da Bibiana Pala (capo della squadra mobile), Michele Azara (assessore alla Sicurezza), Antonio Careddu, (comandante della polizia municipale) e Patrizio Carboni (responsabile dei sistemi informatici del Comune). Il protocollo d’intesa siglato nei giorni scorsi prevede che una prima rete di 24 telecamere, già attiva nei punti nevralgici del centro della città, venga messa a disposizione dei funzionari della questura che avranno libero accesso per acquisire eventuali filmati in caso di episodi di criminalità. C’è da chiarire subito che non si tratta delle videocamere usate dalla Municipale per il controllo dei sei varchi elettronici che regolano l’ingresso alla Ztl, ma di una rete indipendente che sarà utilizzata proprio con finalità di prevenzione della criminalità. Il progetto, ancora in fase di realizzazione, prevede di installare, a breve, grazie a un finanziamento di 120mila euro, altre dieci telecamere per la sorveglianza di zone ritenute a rischio, tra cui le vie Nizza e Adelasia, viale Umberto (scale Fosso della noce), le piazze Castello e Mercato e via Sebastiano Satta. Ma non è ancora tutto: Ganau, infatti, ha annunciato che grazie all’accesso a ulteriori risorse finanziarie, sarà possibile ampliare la rete di videosorveglianza anche nelle aree periferiche classificate sensibili come la zona della rotatoria di via Pirandello, la piazza del quartiere di Sant’Orsola, il Quadrato e diversi punti della zona industriale. Il questore Pagliei, strenuo sostenitore dell’efficacia dei sistemi di videosorveglianza, ha sottolineato: «Non dimentichiamo che l’acquisizione di filmati ha consentito, di recente, di risolvere almeno due episodi accaduti nel centro storico». L’accesso alle immagini è garantito dai cavi a fibra ottica posati sottotraccia nel 2005 grazie ai quali è stato possibile realizzare un collegamento dedicato a cui la questura, al bisogno, avrà libero accesso con l’impiego di un software denominato Genetec Omnicast. Certo, con questo sistema qualcuno potrebbe sentirsi eccessivamente sorvegliato e sollevare l’annosa questione della privacy. Ma, garantisce Pagliei: «Il sistema sarà usato nel rispetto della norma e ogni operazione sarà finalizzata a garantire maggiore sicurezza per tutti». Al riguardo c’è da dire che le immagini resteranno nei server una settimana e scaduto quel tempo, in assenza di richieste, saranno distrutte in automatico. Ancora, la rete è dotata di un programma di monitoraggio degli accessi che traccia ogni operazione compresi i collegamenti effettuati attraverso wireless. Tutto il sistema sarà d’aiuto anche per ché non si ripeta quanto è accaduto l’altra sera a una commerciante, moglie del consigliere del Pdl Giovanni Fadda che lo ha denunciato in Consiglio. La donna è stata scippata in via Archivolto del Carmine, delal borsa che conteneva 800 euro, frutto dell’incasso della giornata.

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