La Nuova Sardegna

Sassari

Stop per il palazzo di viale Trento

Il Consiglio a maggioranza: gli uffici tecnici riscrivano la pratica di deroga

12 giugno 2013
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SASSARI. Approvata in commissione con appena tre voti favorevoli, rispedita agli uffici tecnici dal Consiglio. Niente di fatto per la pratica sul palazzo di viale Trento della ditta Ingeman, che doveva ottenere la deroga alla distanza minima tra le pareti finestrate in ottemperanza a un’ordinanza del Consiglio di Stato. Già dal primo momento, ieri in consiglio, è apparso chiaro che sulla proposta di delibera esistevano molti dubbi e incertezze e che il clima si stava surriscaldando. Una riunione di maggioranza, prima dell’inizio dei lavori, ha chiarito la linea da prendere. Ma un assist è arrivato anche dall’opposizione con il vicepresidente della commissione urbanistica, Antonio Cossu (Udc): «La pratica non è istruita in maniera corretta: dallo Sportello Unico non hanno chiarito a sufficienza se ci siano i presupposti per applicare il decreto Floris che consente la deroga. Perciò chiedo che la proposta di delibera venga riformulata dagli uffici e poi riportata in commissione». Cossu ha posto le sue argomentazioni come pregiudiziale al voto. Di conseguenza il presidente Luciano Chessa ha dovuto dare la parola per una dichiarazione a favore, secondo regolamento. È stato Piero Frau, che in mattinata aveva detto sì in commissione, a ribadire che «il parere degli uffici e il dispositivo sono chiari, ci sono tutti i visti di regolarità e quindi dobbiamo approvare».

A quel punto è incominciata la conta con momenti polemici. Pier PaoloPanu ha chiesto di poter intervenire ma secondo regolamento non gli era consentito. E all’appello per il voto ha dichiarato che non avrebbe partecipato a «questa farsa». È finita con 23 consiglieri favorevoli ad una riscrittura della proposta di delibera, 3 contrari (Piero Frau, Dario Satta e Franco Era), sette che non hanno preso parte al voto e un astenuto, Tetti. Quindi se ne riparla nei prossimi giorni. La vicenda si trascina oramai da tempo. La questione an cora da risolvere è se la ditta Ingeman possa ottenere la deroga (come sostiene il Consiglio di Stato) o se questo non sia un pericoloso precedente visto che secondo una linea di pensiero la deroga doveva essere richiesta nel momento in cui è stata presentata la richiesta di concessione edilizia.

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