La Nuova Sardegna

Sassari

Il giudice alla Turisarda: «Riaprite quei rubinetti»

Il giudice alla Turisarda: «Riaprite quei rubinetti»

A gennaio la società aveva interrotto l’erogazione dell’acqua a Capo Falcone Stintino, gli abitanti del complesso residenziale si erano rivolti alla magistratura

14 giugno 2013
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STINTINO. Lo scorso 13 gennaio una novantina di case a Capo Falcone erano rimaste improvvisamente a Secco. E questo perché la società che gestisce il comparso, la Turisarda, aveva fermato le pompe che alimentano parte del condominio. Ora, però, la stessa società dovrà riattivare le pompe di alimentazione dopo la sentenza emessa dal tribunale di Sassari. Assistiti dall’avvocato Gerardo Soletta, i soci dei Comparti 10 e 11 (75 fra case e ville) e del Comparto 8 (altri 12 abitazioni) si erano infatti rivolti alla procura delle repubblica poichè ritenevano illegittima l’interruzione dell’erogazione dell’acqua. Già da oggi a Capo Falcone dovrebbe tenersi un incontro fra i custodi dei tre Comparti e i tecnici della Turisarda per la riattivazione del servizio. Ci vorrà, però, qualche giorno perché nel frattempo gli impianti di pompaggio erano stati rimossi a causa delle continue avarie che spesso lasciavano il complesso residenziale all’asciutto.

L’interruzione dell’erogazione dell’acqua era stato, però, solo l’ultimo episodio di un contenzioso fra la Turisarda e i condomini dei tre Comparti. Un contenzioso dovuto, sostiene la Turisarda, a bollette non pagate e spese sostenute per la manutenzione degli impianti per la distribuzione dell’acqua. I condomini, fanno sapere, sono disposti a pagare il dovuto a condizione che venga dimostrato con documentazione alla mano, di aver maturato quel debito con la società che gestisce il complesso residenziale. Addirittura, spiegano ancora, i condomini erano disposti ad accollarsi le spese per la sostituzione delle pompe così da evitare i disservizi, soprattutto durante la stagione estiva.

In questi mesi i pochi residenti e chi lavora nei Comparti 8, 10 e 11 ha dovuto far la spola per riempire bidoni e altri contenitori così da poter far fronte alla mancanza d’acqua. «Una situazione da terzo mondo», spiegano alcuni condomini che avevano anche pensato di rivolgersi al sindaco di Stintino. Che in questo caso, però, non ha alcun potere di intervento se non provare a far da mediatore.

La decisione del tribunale di Sassari, che non è entrato nel merito del contenzioso fra i residenti delle ville di Capo Falcone e la Turisarda, ha comunque evitato che proprio a ridosso della stagione turistica esplodesse l’ennesima “guerra dell’acqua”.

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