La Nuova Sardegna

Sassari

La rivolta dei fiorai spostati dal mercato di via delle Vigne

di Gavino Masia
La rivolta dei fiorai spostati dal mercato di via delle Vigne

Protesta-appello di un gruppo di ambulanti del giovedì «Siamo stati trasferiti in un’area dove non si vende nulla»

23 giugno 2013
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PORTO TORRES. La rivolta degli ambulanti fiorai. La piazzetta destinata al mercato del giovedì, infatti, da qualche tempo non offre più una posizione centrale agli ambulanti che vendono fiori, e che si sentono discriminati rispetto agli altri commercianti perché - dicono - sono stati stranamente relegati nella piazza “Cagliari 1970” davanti allo stadio comunale. Una sistemazione lontana dall’area mercatale più frequentata, e che quindi, viene dimenticata anche dai possibili clienti.

Il malcontento si è così trasformato in una missiva indirizzata al sindaco Beniamino Scarpa, e anche al prefetto di Sassari e al comando di polizia locale, dove i fiorai espongono le loro ragioni chiedendo un intervento immediato per rimettere le cose al loro giusto posto. «Due di noi vengono a Porto Torres ogni giovedì da oltre dieci anni - ricordano gli ambulanti fiorai - e fino al 2008 le cose andavano bene: il mercato di viale delle Vigne è centrale, accessibile anche alle persone anziane con ridotta mobilità e ai disabili in carrozzina».

In origine le loro postazioni di vendita si trovavano lungo il percorso tradizionale, assieme alle centinaia di ambulanti regolarmente registrati, e non avevano motivo di lamentarsi. «Poi - aggiungono i venditori -, senza sapere il perché, noi fiorai siamo stati spostati nel parcheggio del campo sportivo, in compagnia di ambulanti asiatici. Nessuno ci ha consultati, come se fossimo cittadini di serie B, e in quel luogo, piuttosto lontano dalla zona centrale di viale Delle Vigne, le vendite sono calate vistosamente».

Un danno economico di non poco conto, dunque, ma nonostante le continue e garbate lamentele gli ambulanti non hanno mai trovato un interlocutore istituzionale che sapesse dare una risposta adeguata al cambio di destinazione. «Solo i vigili urbani potevano raccogliere il nostro disappunto e la nostra amarezza - lamentano -, per una situazione che ci vedeva incomprensibilmente discriminati rispetto agli altri nostri colleghi, però le cose sono andate avanti senza che nulla accadesse».

Il 6 giugno sembrava che il Comune si fosse accorto del danno causato dal cambiamento della postazione - con gli agenti della polizia municipale che autorizzavano i fiorai a tornare nella parte del viale a fianco dell’edicola -, ma il giovedì successivo la vicenda assume contorni kafkiani con gli ambulanti ancora una volta rispediti nell’area parcheggio del campo sportivo.

«Paghiamo le tasse, siamo in regola con tutte le autorizzazioni, facciamo grandi sacrifici per continuare la nostra attività: perché siamo oggetto di questa grave ingiustizia?». È l’interrogativo che il gruppo di ambulanti rivolge al primo cittadino: «Vorremmo saperlo e vorremmo anche conoscere quali sono le ragioni per le quali veniamo sottoposti ad una grave discriminazione che ci danneggia economicamente e ci umilia nella nostra dignità di lavoratori». Sono stanchi di quello che ritengono un vero e proprio sopruso, e chiedono l’intervento di Scarpa per porre fine a questa «incresciosa e non più tollerabile situazione».

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