La Nuova Sardegna

Sassari

Il consorzio Asi vince: Abbanoa paghi 2 milioni

di Gavino Masia

La corte d’appello di Sassari ha respinto il ricorso presentato dall’ente regionale La somma è dovuta per servizi di depurazione effettuati fra il 2008 e il 2009

29 giugno 2013
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Abbanoa deve pagare al Consorzio industriale provinciale di Sassari oltre due milioni di euro per servizi di acquedotto erogati e mai pagati. Lo hanno stabilito i giudici della Corte d’appello di Sassari, confermando la sentenza di primo grado, che a marzo aveva respinto la richiesta di sospensiva presentata da Abbanoa già condannata precedentemente a versare nelle casse consortili la somma di 2.041.756,50 euro. Non è servita a niente dunque l’istanza di sospensione della provvisoria esecutività della sentenza di primo grado, dove Abbanoa sosteneva che il pagamento richiesto avrebbe messo a rischio l’attività della stessa azienda. La Corte ha invece ritenuto questo rischio insussistente, come si legge nell’ordinanza firmata dal presidente Francesco Mazzaroppi, perché la semplice entità della somma non può costituire grave motivo per la sospensione dell’esecutività della sentenza, tanto più quando il creditore sia un ente pubblico e non ci sia alcun pericolo di insolvenza. La somma dovuta da Abbanoa comprende il pagamento dei servizi per la fornitura e depurazione delle acque reflue urbane del Comune di Porto Torres, tra settembre 2008 e dicembre 2009, e nel 2010 il Cip aveva chiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento del servizio nonostante l’opposizione del gestore unico dell’acqua. Il Consorzio, proprietario del depuratore, reclamava infatti il pagamento dei servizi di acquedotto svolti nel periodo in oggetto: anche successivamente all’istituzione di Abbanoa, l’ente aveva continuato a fornire il servizio di fognatura e depurazione già svolto in epoca precedente, alle stesse condizioni, applicando le tariffe determinate dall’Autorità d'ambito.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative