La Nuova Sardegna

SANTA MARIA COGHINAS. Dopo una settimana di proteste e di file interminabili di cittadini davanti agli uffici amministrativi comunali per chiedere il perché in questi giorni non ricevevano risposte a richieste varie e autorizzazioni inviate tramite posta elettronica e pec il primo cittadino coghinese Pietro Carbini è andato in caserma per denunciare Tiscali per interruzione del pubblico servizio e danno all’immagine. Un’azione forte che vuole portare l’attenzione dell’opinione pubblica su un disagio molto grave.

«Non è ammissibile che un servizio pubblico come la telefonia, possa rimanere interrotto senza giustificato motivo per oltre una settimana – tuona il sindaco di Santa Maria Coghinas Pietro Carbini -, creando disagio ai cittadini e alle varie istituzioni con le quali il Comune è obbligato a interagire giornalmente. Per questo – continua il primo cittadino coghinese – non ci fermeremo alla sola denuncia in procura ma daremo mandato a un legale per quantificare i danni materiali e immateriali che la nostra amministrazione ha subito con questo disservizio. Ritengo – precisa il sindaco Carbini – che tutte le aziende, come Tiscali, che si occupano di garantire il servizio pubblico debbano investire i propri denari nell’efficientamento e potenziamento dei servizi, piuttosto che al controllo delle quotazioni di borsa. Sarebbe ora di finirla, di acquisire ulteriori clienti senza una doverosa garanzia a tutela del consumatore e nel nostro caso dell’amministrazione pubblica». (g.f.)