La Nuova Sardegna

Sassari

Aerei, gli emigrati sardi contestano le nuove tariffe

Aerei, gli emigrati sardi contestano le nuove tariffe

Secondo la Fasi, i biglietti di Meridiana costerebbero il 40 per cento in più per un sardo che vive fuori dall’isola, rispetto ai residenti

11 luglio 2013
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SASSARI. La Fasi (Federazione associazioni sardi in Italia) protesta contro la recente politica tariffaria di Meridiana che divide i passeggeri da e per la Sardegna nelle categorie «residenti» e «nativi». A questi ultimi è applicata una tariffa maggiorata del 30-40%, denuncia la Fasi, segnalando l’esempio dei prezzi di un volo andata e ritorno fra Cagliari e Roma nel periodo 12-15 luglio: i residenti pagano 150 euro, i «nativi» nell’isola 203. «Un sardo che sia lavoratore fuori dalla Sardegna e torni abitualmente dalla famiglia sarà fortemente penalizzato», denuncia la Fasi, che lancia un appello alla politica regionale.

«C’è un impazzimento generalizzato senza limiti, regole e certezze», prosegue la Federazione che rappresenta i circoli degli emigrati sardi nella penisola. «Per chi vuole raggiungere la Sardegna - e non è nè residente nè nativo - l’innalzamento delle tariffe tocca vertici scandalosi». La Fasi cita l’esempio dei voli Milano-Cagliari e ritorno nel periodo 4-26 agosto: un residente paga 171 euro, un nativo 221 e un passeggero senza questi requisiti da 358 a 625 euro, anche prenotando con largo anticipo, in questi giorni. «Quello di trasporti, con la sua attuale regolamentazione insensata, resta il problema più grave in assoluto per il turismo e l’economia della Sardegna», sostiene la Federazione dei circoli.

«In particolare, sono penalizzati gli emigrati, già danneggiati gravemente negli ultimi due anni dal costo del trasporto marittimo. Ribadiamo che il perseguimento di una continuità territoriale per tutti a tariffa unica è la sola strada percorribile».

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