La Nuova Sardegna

Sassari

Eredità contesa, zio perseguita il nipote

di Gianni Bazzoni
Eredità contesa, zio perseguita il nipote

Quattro anni di inferno per un militare che ha limitato anche le visite a Ossi. L’uomo non potrà avvicinarsi alla vittima

11 luglio 2013
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Quattro anni di minacce, aggressioni e danneggiamenti. Tutto originato da rancori per una questione di eredità familiare mai risolta. E a maggio, l’anziano zio, G.F., 70 anni di Ossi, ha cercato di investire con la propria auto il nipote che passeggiava in paese.

Dopo una serie di denunce-querele, e a seguito delle indagini sviluppate dagli agenti della squadra mobile della questura, il giudice delle indagini preliminari, ha indagato per stalking il pensionato. E ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Di fronte all’atteggiamento persecutorio dello zio, il nipote - un militare di 45 anni che presta servizio fuori dalla Sardegna - è stato costretto a modificare le proprie abitudini e a limitare anche le visite in paese, a Ossi, dove vivono i familiari. La vicenda è cominciata nella primavera del 2009, e le origini - secondo quanto appurato dagli investigatori - sarebbero collegate a uno scontro familiare per questioni di eredità. C’è da dire che, proprio nel 2009, il pensionato aveva, a sua volta, denunciato una aggressione alle spalle ad opera di ignoti.

La situazione nel corso degli anni è notevolmente peggiorata, e ogni volta che zio e nipote si incrociavano per le vie delpaese, erano problemi. Tanto da arrivare anche alle minacce di morte.

Il fatto più recente è quello del mese di maggio, quando - secondo quanto denunciato dal militare - G.F. gli avrebbe sbarrato la strada con l’auto impedendogli di proseguire e lo avrebbe nuovamente minacciato. Dopo l’ennesimo episodio, il fascicolo con l’elenco degli atti persecutori è arrivato sul tavolo del gip che ha emesso una ordinanza di divieto di avvicinamento a tutti i luoghi frequentati dal nipote dell’uomo. Il provvedimento è stato notificato nel pomeriggio di martedì al pensionato nella sua abitazione di Ossi.

La decisione del giudice - come spesso succede in questi casi - ha un carattere preventivo, nel senso che l’obiettivo è quello di scongiurare conseguenze più gravi. Anche alla luce dei fatti documentati nelle denunce che si sono sviluppati nell’arco di circa quattro anni. Se l’indagato dovesse disattendere il provvedimento dell’autorità giudiziaria - considerata anche la gravità del reato contestato, per il quale il legislatore ha previsto pene piuttosto severe - potrebbero scattare conseguenze più gravi.

Il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima, è il primo atto che viene solitamente adottato dal giudice dopo che i richiami verbali non hanno prodotto risultati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative