La Nuova Sardegna

Sassari

Slot, maledizione da 76 milioni di euro

di Antonio Meloni
Slot, maledizione da 76 milioni di euro

A tanto ammonta la somma spesa dai sassaresi nel 2012. In città 1.780 macchinette mangiasoldi: una ogni 70 abitanti

17 luglio 2013
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SASSARI. L’ultima emergenza sociale si chiama gioco d’azzardo e i numeri la dicono lunga sul dramma che, complice la crisi, si consuma ogni giorno nelle sale gioco e non solo. A lanciare l’allarme sono i militanti di A Manca pro s’Indipendentzia che ieri, nella sede di via Cetti, hanno presentato alla stampa uno sconcertante rapporto legato al business delle slot machine in città.

Cifre spaventose, che collocherebbero Sassari al primo posto nella classifica regionale dei consumi e al quarto in quella nazionale, preceduta solo da Pavia, Roma e Napoli.

I dati - hanno spiegato Cristiano Sabino, portavoce nazionale del Movimento e i referenti della sezione cittadina Marisa Tedde e Maria Borghesi - sono stati rilevati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Stando al dossier diffuso ieri, dunque, in città ci sarebbero più di 400 esercizi con slot machine e terminali telematici per 1780 macchinette sparse sul territorio urbano (una ogni 70 abitanti), un giro d’affari pauroso che, solo nel 2012, avrebbe mosso 76 milioni di euro spesi in partite con l’utilizzo delle slot. Nel computo sono comprese anche quattro sale adibite esclusivamente a videolotterie e slot macchine anche se ormai queste si trovano spesso all’interno di esercizi commerciali. «Macchinette sparse ovunque – dice Marisa Tedde – in particolare nei quartieri più delicati dal punto di vista sociale».

Un fenomeno trasversale che vedrebbe sì la preponderanza maschile, ma il primato femminile nei tempi di permanenza di fronte alla macchinetta. Secondo il dossier di A Manca, infatti, le donne sarebbero molto più assidue nel gioco tanto da superare, e di molto, il dato riferito agli uomini.

La quota media investita dai sassaresi sarebbe di 550 euro l’anno a testa, tanto che sull’intera provincia, il business arriverebbe a 187 milioni di euro. Non è tutto, dei 76 milioni di euro spesi a Sassari - stando sempre al rapporto di A Manca - oltre 10 milioni sarebbero finiti nelle casse dello Stato. Numeri più degni della diffusione di un’epidemia, a maggior ragione se si analizza il dato sulla dipendenza da gioco se è vero, come riportato sul dossier, che al Serd (Servizio recupero dipendenze) di Sassari, le richieste d’aiuto, 60 nel 2010, sarebbero diventate 88 nel 2011 e 100 l’anno scorso.

A questi, però, andrebbe sommato il dato dei giocatori che non hanno coscienza della dipendenza e che, stando alle statistiche, sarebbero quelli più numerosi.

«Il nostro obiettivo è sollevare il problema, non demonizzare i commercianti che ospitano le slot nei loro locali – tiene a precisare Cristiano Sabino – sappiamo bene quali siano le difficoltà del settore in questo momento di crisi, ma vogliamo anche che la questione venga discussa a più livelli». L’iniziativa di A Manca è la prima di una lunga serie, una vera e propria campagna contro il gioco d’azzardo che, nella loro ottica, potrebbe essere affrontata solo con l’indipendenza: «Attualmente le leggi dello Stato e quelle europee sono sovrane – conclude Sabino –, noi proponiamo l’indipendenza da cui origina la soluzione di questo e altri problemi».

Ai commercianti che decideranno di aderire alla campagna, i militanti consegneranno un adesivo con la faccia di Dracula, da attaccare sulle vetrine, in cui si dice testualmente “In questo esercizio non verrai dissanguato dalle macchinette mangiasoldi”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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