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Sassari

Una bomba nascosta dentro l’armadio

Una bomba nascosta dentro l’armadio

I carabinieri intervengono per una lite tra conviventi e scoprono l’ordigno nella stanza da letto, i due sono stati arrestati

14 agosto 2013
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OZIERI. Intervengono per sedare una lite in famiglia e trovano una bomba nascosta nell’armadio della camera da letto. I carabinieri della compagnia di Ozieri hanno arrestato Marcello Cuguttu, 28 anni, e Giovanna Sanna, di 24, conviventi, entrambi di Ozieri. Ai due giovani è stata contestata la detenzione del materiale esplodente. Per rimuovere l’ordigno - perfettamente efficiente e pronto per essere utilizzato - è intervenuto l’artificiere del comando provinciale di Sassari. Dopo le formalità in caserma, gli arrestato sono stati trasferiti nel carcere di Bancali dove oggi, alle 9, è in programma l’interrogatorio (il pubblico ministero è Gianni Caria, il gip Carla Altieri, Cuguttu è difeso dall’avvocato Antonio Secci).

La storia ha ancora alcuni aspetti che devono essere chiariti e che, probabilmente, già nell’interrogatorio di garanzia di questa mattina potrebbero essere spiegati dai diretti interessati al magistrato che coordina le indagini.

Pare che i due giovani, per qualche tempo conviventi, da diversi giorni avessero dei problemi, tanto che il rapporto era in crisi e la donna avrebbe allontanato il compagno dalla sua casa. Una situazione carica di tensioni, tanto che in più occasioni Cuguttu avrebbe cercato di rientrare in casa. Così avrebbe fatto anche lunedì sera, quando si sarebbe presentato in via Coatit con l’intento di incontrare la compagna che, però, avrebbe posto un nuovo rifiuto. Le sue proteste avrebbero preoccupato la donna e in suo aiuto sarebbe intervenuto il padre. Tutto inutile, tanto che alla fine sono stati avvertiti i carabinieri. All’arrivo della pattuglia, la discussione era ancora in atto, e di fronte ai militari Marcello Cuguttu avrebbe confessato spontaneamente che nell’armadio della stanza da letto era nascosta una bomba. I controlli eseguiti subito dopo dai carabinieri hanno confermato la presenza di un ordigno artigianale, perfettamente funzionante, composto da nitrato di ammonio misto a polvere nera e dotato di innesco elettrico. La bomba è stata messa in sicurezza dall’artificiere.

Resta ora da scoprire a cosa doveva servire quell’ordigno e, soprattutto, se era nella disponibilità di entrambi gli arrestati. Se ne saprà di più già questa mattina. (g.b.)

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