La Nuova Sardegna

Sassari

Asinara, fanno il bagno nel paradiso proibito di Sant’Andrea: 3 denunciati

di Gianni Bazzoni
Asinara, fanno il bagno nel paradiso proibito di Sant’Andrea: 3 denunciati

I turisti sono arrivati in gommone nella cala a tutela integrale e si sono immersi nelle acque cristalline. Due giovani e una donna sono stati sorpresi da una motovedetta dei carabinieri, denunciati e multati

21 agosto 2013
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PORTO TORRES. Sono arrivati a bordo di un piccolo gommone che poi è stato nascosto in mezzo alla vegetazione. Hanno scelto la splendida spiaggia di Cala Sant’Andrea - nel Parco nazionale dell’Asinara - tre turisti per fare il bagno, ignorando il cartello in bella evidenza che la classifica come zona A, e dove è vietato anche l’accesso oltre che la navigazione. I tre, una donna e due giovani, sono stati sorpresi domenica mattina dall’equipaggio della motovedetta dei carabinieri della stazione, mentre nuotavano in uno degli angoli più belli e proibiti dell’isola-parco.

I vacanzieri sono stati identificati e hanno potuto prendere conoscenza delle contestazioni mosse dai militari che li hanno denunciati alla procura della Repubblica di Sassari. L’autorità giudiziaria valuterà ora l’applicazione di una delle sanzioni penali previste per le violazioni della normativa che regola i parchi nazionali. Inutili le giustificazioni dei tre turisti che hanno cercato di scusarsi raccontando ai carabinieri di non avere capito di essere finiti in una zona di massima tutela, quindi contrassegnata da divieti severi.

In realtà, la fascia di Cala Sant’Andrea, incastonata in mezzo ai graniti dell’Asinara, è inserita tra quelle di tutela integrale anche perché di notevole interesse sotto il profilo ornitologico, in quanto lì nidifica il gabbiano corso.

Quello di domenica non è il primo sbarco - tentato e risucito - nelle zone proibite del Parco nazionale dell’Asinara. D’estate succede spesso, quasi sempre ad opera di bagnanti che viaggiano su grosse imbarcazioni e che toccano terra con i “tender” pensando di sfuggire ai controlli costieri.

L’attività di vigilanza delle forze dell’ordine è stata intensificata e sono già diversi gli interventi effettuati per sanzionare i trasgressori che scelgono di fare il bagno pur essendo consapevoli dell’esistenza dei divieti che - tra l’altro - sono ampiamente pubblicizzati da tempo su tutte le carte relative al Parco.

Nella cosiddetta zona A dell’Area marina protetta sono consentiti solo interventi strettamente necessari di soccorso e ricerca. Niente altro.

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