La Nuova Sardegna

Sassari

Pizza, lumache o kebab: Carra Manna è risorta

di Luca Fiori
Pizza, lumache o kebab: Carra Manna è risorta

Locali pubblici e tavolini nell’antica e stupenda area intorno al monumento Sono nati bar, vinerie e ristoranti e ogni sera la zona pullula di gente

23 agosto 2013
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SASSARI. Profumi di kebab e galettes si mescolano a quelli più familiari della cordula e della pizza. Sotto il naso di Pasquale Tola da qualche tempo si respira un’aria diversa, più effervescente. E non è solo quella speziata che proviene dalle cucine dei ristoranti coi tavolini all’aperto, comparsi ultimamente come funghi intorno alla statua che guarda verso il mare, su cui siede lo storico e politico nato a Sassari nel 1801.

Da angolo malfamato e dimenticato, l’antica Carra Manna si è trasformata nel cuore pulsante della vita notturna cittadina. Dopo un lungo periodo di abbandono e degrado, piazza Tola oggi è un esempio di perfetta accoglienza gastronomica per sassaresi e turisti che la sera hanno voglia di consumare un pasto fuori casa. La nuova presenza di ristoranti e attività commerciali è coincisa con un amore, mai morto ma a lungo dimenticato, riesploso di recente tra Sassari e la sua piazza più antica e più bella. Gli angoli bui fino a pochi anni fa, sotto le facciate del palazzo del barone d’Usini del 1577 e la vecchia casa patrizia dei conti di Sant’Elia, oggi fanno da sfondo al vociare delle centinaia di persone che la sera, più o meno dal tramonto, popolano Carra Manna, che era dall’epoca degli Statuti (1294), la misura di pietra (carra) garantita dal Comune per i cereali e i legumi. Il nome le deriva infatti da una misura "carra", collocata qui, in passato, a disposizione dei venditori all’ingrosso di legumi e cereali. Ma quei tempi sono lontani e se la mattina purtroppo poco o niente è rimasto dello storico mercatino, la sera la “movida” si è definitivamente trasferita da queste parti.

La Taberna. L’ultimo in ordine di tempo a scommettere sul nuovo “salottino buono” dei sassaresi è stato Alessandro Santona, 52 anni, che pochi giorni fa ha aperto la Taberna che porta il suo cognome. «Vivo in questa piazza dal 1990 - spiega - e ho visto la sua evoluzione da mercato vivo e pulsante a deserto e ora a questa nuova vita notturna. Il merito di questo rifiorire della piazza va dato ai pochi imprenditori coraggiosi che hanno investito nello spazio all’aperto più bello della città». Nella Taberna Santona, la prima creperie del nord Sardegna, è possibile assaggiare crepe e galettes accompagnate da vini prevalentemente francesi.

Fratellitola. A pochi metri di distanza, all’angolo con via Pettenadu, un’altra scommessa. Dai primi di agosto, nei locali che per anni hanno ospitato il negozio di abbigliamento di Basente, Fabio Nurra, 29 anni, e Tania Bronzini, 34, hanno dato vita al ristorante e bar bistrò “Fratellitola” dove nel menu’ troverete carne, pesce e primi per tutti i gusti. «Sono cresciuto al centro storico - racconta Nurra - e sono innamorato di questa zona della città. Già da qualche anno avevo capito che la piazza era in crescita e ora ho deciso di investire qui. Mi auguro che piazza Tola riprenda a vivere anche di giorno, forse se il mercato riprendesse a essere popolato la gente tornerebbe da queste parti anche quando c’è il sole».

Kamelot. I tavolini accanto sono quelli del Kamelot risto pub di Gianni Silanus dove, oltre ai panini, è possibile mangiare piatti composti. «Piazza Tola - spiega Silanus - è stata una vera sorpresa, chiederemo al Comune insieme agli operatori della piazza, con cui abbiamo intenzione di creare un'associazione, di poter continuare a lavorare con i tavolini all’aperto fino alla fine di ottobre. All’amministrazione - aggiunge - proporremo anche l’eventualità di allestire un baby parking all’interno sotto la statua di Pasquale Tola in modo che i genitori, mentre sono a tavola, possano lasciare i bambini alle cure di persone preparate e competenti».

Le due lanterne. Nella parte della piazza che confina con via Lamarmora troverete i tavolini della trattoria “Le due lanterne” che propone un menù tipico da leccarsi i baffi. «Abbiamo aperto quattro anni fa - racconta il titolare Giuseppe Dore, 57 anni - ma solo da due abbiamo messo i tavolini sulla piazza e il nostro lavoro è profondamente cambiato, siamo molto soddisfatti. Se devo trovare un difetto suggerirei al Comune di creare qualche zona verde che renderebbe piazza Tola ancora più bella».

Terzo tempo. I profumi della trippa e delle lumache in questo angolo di Carra Manna si mescolano a quelli delle pizze del “Terzo Tempo” di Marco Manca, 38 anni e Massimo Carmelita, 40. Aperta cinque anni fa da Rino Berdini, la pizzeria ha cambiato gestione pochi mesi fa. «Ci piace l’idea di lavorare nel cuore del centro storico - spiegano i due gestori - e siamo convinti che si possa lavorare bene anche in inverno, magari con delle strutture che consentano anche nei mesi freddi di sfruttare gli spazi aperti».

Vineria Tola. Nella parte alta, a pochi metri dalla biblioteca comunale, sulle botti della vineria Tola di Fabio Masia, 39 anni, potrete degustare ottimi vini locali e nazionali. «Siamo stati tra i primi - spiega il titolare della vineria - a credere nella potenzialità di questo spazio, organizzando concerti e lo scorso anno con l’associazione S’Andala la prima edizione dell’ Oktoberfest a chilometri zero». Accanto alla vineria, per uno spuntino e “take away”, la scelta è tra le baguette della nuova baghetteria o il kebab e le pizzette della gastronomia Teranga aperta tre anni fa da una coppia di senegalesi trapiantati da una vita in città.

Bar Daniele. Ma per bere una birra fresca e farvi raccontare com’era la piazza fino a quarant’anni fa non potete non fare un salto al bar Daniele. Il titolare, Franco Pintus, 69 anni, è la vera memoria storica della piazza. «Per tanti anni - racconta - questo posto è stato dimenticato da tutti, io mi sono difeso da solo e non ho mai chiuso. Sono felice di vederlo ripopolato almeno la notte, ma mi piacerebbe che tante di queste serrande abbassate riaprissero anche la mattina».

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