La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. L'anno scorso, Luca Corsi e Francesca Baraldi, due giovani provenienti da Pegognaga (un paesino vicino Mantova) innamoratisi di Porto Torres, incontrarono nella Basilica don Michele Murgia, attuale parroco di Cristo Risorto e allora in città come sostituto per il mese di luglio di don Mario Tanca nella parrocchia di San Gavino, e gli dissero: «Scusi, noi ci vorremmo sposare a Porto Torres». E a distanza di un anno, il loro sogno si è avverato, con una piccola variazione ininfluente. I due giovani turisti, infatti, avrebbero voluto sposarsi nella chiesetta di Balai, ma vista l'impossibilità di farlo (pare che il santuario al momento non sia agibile per accogliere i matrimoni) , hanno chiesto e ottenuto di farlo in Basilica. A celebrare il matrimonio, ovviamente è stato don Michele Murgia. Ciò che rende speciale questa unione non è la giornata in cui si sono sposati, venerdi 30 agosto, esattamente a 17 anni dal giorno in cui conobbero, ma un insieme di situazioni e avvenimenti particolari. Gli sposi si sono presentati in città senza testimoni, senza invitati, sbarcando col loro camper solo qualche giorno prima della data fissata, con le loro valigie "estive" e i due abiti da cerimonia. A rendere speciale il tutto, le fotografe Daniela e Alice e il gruppo di Intragnas che ha "adottato" gli sposini. Un socio ha messo a disposizione una casa vicina alla Basilica in cui le donne del gruppo hanno vestito la sposa, benedetto gli sposi in modo tradizionale, accompagnandoli in chiesa con un allegro corteo in abito tradizionale e al ritmo di una fisarmonica. Due membri del gruppo, Nando Nocco e Maria Fiorino, hanno fatto da testimoni. Al termine della cerimonia nuziale, poi, gran "ballu tundu" all'esterno della Basilica romanica con gli sposi al centro e infine foto al mare per Luca e Francesca e rinfresco all'esterno della casa vicina alla stessa Basilica di San Gavino. Ogni tanto, Porto Torres regala anche belle storie , e questa è senza dubbio una di quelle.

Emanuele Fancellu