La Nuova Sardegna

Sassari

Incompatibilità, tutto congelato

Legge anticorruzione: Strinna (Provincia) e Sechi (Comune) non decadranno

13 settembre 2013
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SASSARI. Non hanno più niente da temere i consiglieri comunali e provinciali dipendenti della pubblica amministrazione in odore di incompatibilità in base al decreto legislativo “anticorruzione” dello scorso aprile. Il governo è corso ai ripari per evitare il caos che si stava creando con il rischio che le aule di Comuni, Province e Regioni si svuotassero di rappresentanti regolarmente eletti e che partisse una raffica di ricorsi contro il provvedimento. Così nella legge di conversione del decreto, che è del 9 agosto, all’articolo 29-ter delle disposizioni transitorie, è stato chiarito che «gli incarichi conferiti e i contratti stipulati prima dell’entrata in vigore del medesimo decreto legislativo e in conformità alla normativa vigente prima della stessa data, non hanno effetto come causa di incompatibilità fino alla scadenza già stabilita per i medesimi incarichi e contratti». Tradotto, significa che tutto resta come prima, tutto è congelato, consiglieri e assessori non decadranno, e se ne parlerà in seguito.

La legge aveva gettato nel panico numerosi amministratori e a Sassari, dopo la presunta incompatibilità di numerosi medici e altri dipendenti pubblici, alla fine gli eletti che rischiavano davvero di dover lasciare la poltrona si era ristretta a due dirigenti scolastici: in Provincia il capogruppo del Partito Democratico Gianfranco Strinna, direttore didattico, e in Comune, il compagno di partito Massimo Sechi, preside del liceo Azuni. Che ora possono continuare a svolgere serenamente il loro mandato fino alla conclusione naturale.

Le pressioni su governo e Parlamento delle Regioni e dell’Anci, l’associazione che raggruppa i Comuni, hanno quindi avuto come risultato di chiarire gli effetti della legge anticorruzione che non erano stati esplicitati. È prevalso il principio costituzionale, hanno affermato alcuni amministratori, secondo il quale non si possono cambiare le regole in corsa delegittimando un rappresentante politico che, quando si è presentato al giudizio delle urne, era convinto di possedere tutti i requisiti necessari per essere eletto.

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