La Nuova Sardegna

Sassari

Lingua blu anche a Valledoria

Lingua blu anche a Valledoria

Per la prima volta provvedimenti nei confronti di allevamenti della Bassa Valle

24 settembre 2013
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VALLEDORIA. A seguito dell’accertamento di due focolai di lingua blu e 13 capi morti nell’agro di Valledoria da parte del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Sassari l’amministrazione comunale, tramite due ordinanze del sindaco di Valledoria Tore Terzitta, ha provveduto ai sequestri degli allevamenti colpiti dall’epidemia. Ieri mattina le ruspe del Comune hanno provveduto ad interrare i 13 capi alla presenza dei veterinari della Asl di Sassari. Gli allevamenti presenti nell’agro di Valledoria interessati dal fenomeno delle Blue Tongue, che sta colpendo tutta l’isola, così come si legge nell’ordinanza, sono quelli presenti a Monte Istulargiu di proprietà di Mario Pino Cugusi e in località Pabizzoni di Francesco Satta. «Su notifica del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Sassari – spiega il sindaco di Valledoria Tore Terzitta – in qualità di autorità di igiene pubblica e di sicurezza del territorio ho provveduto a emanare due ordinanze entrambe il 20 settembre. È la prima volta da quanto rivesto la carica di primo cittadino – continua il sindaco Tore Terzitta – che nel nostro territorio si verificano casi del genere, e che pertanto io emetta un’ordinanza di pubblica sicurezza. In qualsiasi caso ritengo che i due casi siano isolati e poi che il fenomeno si stia attenuando». Secondo il dipartimento la diffusione del virus che interessa quasi tutta la provincia di Sassari è partita dalla foce del Coghinas e del Tirso e risalendo ha interessato l’area delle zone interne localizzate sotto i 500 metri dal livello del mare.

Secondo le stime aggiornate a venerdì scorso dal dipartimento di Prevenzione della Asl di Sassari sono oltre 6500 i capi morti, su un patrimonio zootecnico di oltre 3000 allevamenti e circa 900mila capi presenti nel territorio dei 66 Comuni che fanno capo alla provincia di Sassari. I dirigenti dell’azienda sanitaria locale hanno illustrato, così ai sindaci della Provincia la nuova strategia di profilassi vaccinale adottata dalla Regione di concerto con il ministero della Salute e il Centro di Referenza Nazionale di Teramo, che prevede per il 2013 l’uso di un vaccino spento per i sierotipi 1/8, nelle zone poco interessate dal virus per proteggere gli allevamenti non ancora colpiti e per il 2014 l’anticipo della campagna di vaccinazione già dai primi mesidell’anno.

Sono state poi spiegate le procedure che le amministrazioni comunali devono seguire per lo smaltimento delle carcasse dei capi morti e ricordato l’importanza del miglioramento dell’igiene zootecnica nelle aziende in modo da evitare l’uloteriore diffondersi della malattia.

Giulio Favini

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