La Nuova Sardegna

Sassari

Truffa da 8 milioni col contratto d’area, manager a processo

di Luca Fiori
Truffa da 8 milioni col contratto d’area, manager a processo

SASSARI. Avrebbero ottenuto otto milioni di fondi pubblici per l’apertura di due società specializzate nella produzione, a Predda Niedda, di Dvd e Cd. Finanziamenti nell’ambito del contratto d’area...

01 ottobre 2013
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SASSARI. Avrebbero ottenuto otto milioni di fondi pubblici per l’apertura di due società specializzate nella produzione, a Predda Niedda, di Dvd e Cd. Finanziamenti nell’ambito del contratto d’area Sassari-Alghero-Porto Torres, tra il 2000 e il 2004, che secondo la Procura della Repubblica di Sassari furono erogati in base a dichiarazioni non corrispondenti al vero, per società che non avrebbero mai avviato la produzione.

Stamattina i due managaer delle società Catadisk e Icnotech, compariranno davanti al giudice monocratico Marina Capitta per la prima udienza del processo che li vede imputati con l’accusa di truffa aggravata allo Stato. L’indagine della guardia di finanza aveva individuato come responsabili della presunta truffa l’ex amministratore delegato di Catadisk e Icnoteh dall’ottobre 2004, Marino Matteucci, di Firenze, e Francesco Chirico, di Avetrana, consigliere d’amministrazione, difesi dagli avvocati Giuseppe Conti e Gianluigi Poddighe. Secondo l’indagine della Procura, fino al 2006 i due imputati avrebbero rilasciato false dichiarazioni nell’ambito della procedura per ottenere i finanziamenti del contratto d'area. Secondo le indagini delle fiamme gialle avrebbero presentato al ministero delle Attività produttive dichiarazioni non vritiere sul capitale sulla cui base poi sarebbero stati erogati i fondi.

Il denaro sarebbe confluito alle due società dalla capogruppo, la Adm Srl (che opera nello stesso settore), ma in parte poi sarebbe «tornato indietro». Stando all’accusa, il giro di denaro sarebbe servito, in sostanza, a raggirare il Ministero, perché una volta erogati i fondi pubblici, parte del capitale apportato dalla capogruppo sarebbe tornato nelle sue casse, «mascherato da prestiti infruttiferi».

Escamotage che avrebbe consentito loro - secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle - di ottenere dal Ministero 8 milioni sui 12 previsti: i restanti 4 sono stati bloccati quando il Banco di Sardegna, incaricato dell’istruttoria, si è insospettito per i bonifici. A Matteucci è contestata una seconda accusa di truffa aggravata: da titolare della Catadisk aveva presentato al Banco di Sardegna una dichiarazione nella quale attestava di aver comprato attrezzature nuove, che invece sarebbero risultate di seconda mano.

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