In aula il racconto della mega truffa da otto milioni
SASSARI. Furono gli accertamenti degli uomini della guardia di finanza ai conti delle società Catadisk e Icnotech a scoperchiare quella che secondo la Procura della Repubblica era una pentola che...
SASSARI. Furono gli accertamenti degli uomini della guardia di finanza ai conti delle società Catadisk e Icnotech a scoperchiare quella che secondo la Procura della Repubblica era una pentola che nascondeva una truffa ai danni dello Stato. Ieri mattina, davanti al giudice monocratico Marina Capitta, si è aperto il processo nei confronti dell’ex amministratore delegato di Catadisk e Icnoteh dall’ottobre 2004, Marino Matteucci, di Firenze, e di Francesco Chirico, di Avetrana, consigliere d’amministrazione, difesi dagli avvocati Giuseppe Conti e Gianluigi Poddighe. Durante l’udienza ha risposto alle domande del giudice e del pubblico ministero un maresciallo della guardia di finanza che si occupò delle indagini. Il sottufficiale ha riferito in aula che le due aziende finite nel mirino della Procura avrebbero presentato al ministero delle Attività produttive dichiarazioni fasulle sulla quantità di mezzi propri apportati, cioè sul capitale sulla base del quale poi sarebbero stati erogati i fondi. Il denaro sarebbe confluito alle due società dalla capogruppo, la Adm Srl, per poi tornare indietro. Stando all’accusa, il giro di denaro sarebbe servito, in sostanza, a raggirare il ministero, perché una volta erogati i fondi pubblici, parte del capitale apportato dalla capogruppo è tornato nelle sue casse, «mascherato da prestiti infruttiferi. Il processo è stato rinviato al prossimo 12 dicembre. (l.f.)