La Nuova Sardegna

Sassari

il processo

Tentato omicidio: c’è un testimone

Paride Eros Scanu era stato arrestato a gennaio in via Leopardi

02 ottobre 2013
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SASSARI. Un testimone chiave, che avrebbe assistito alla sparatoria da una finestra, e un’analisi della prova dello stub attraverso un perito nominato dal Tribunale. Potrebbe alleggerirsi, dopo le richieste del pubblico ministero Carlo Scalas di integrare il fascicolo processuale, la posizione di Paride Eros Scanu, 40 anni, a processo per il tentato omicidio del cognato avvenuto in via Leopardi. L’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Onorato, era stato arrestato a gennaio con l’accusa di aver esploso un colpo di pistola contro il marito della sorella, al termine di una violenta discussione nata per motivi familiari. Ieri il giudice delle udienze preliminari Antonello Spanu avrebbe dovuto ritirarsi in camera di consiglio per la sentenza. Il pm ha però chiesto di al Gup di poter integrare la testimonianza di un vicino di casa che avrebbe assistito, da una finestra, alle fasi concitate della lite. La difesa di Scanu vorrebbe dimostrare che l’imputato avrebbe estratto la pistola esclusivamente per minacciare il cognato e che il colpo sarebbe partito durante una colluttazione. Un perito, a cui il prossimo 18 ottobre verrà affidato l’incarico, dovrà verificare se dalla prova dello stub si possa stabilire se effettivamente i due uomini si contesero l’arma da cui partì il colpo. La pistola era stata fatta ritrovare da Scanu qualche mese dopo la sparatoria. Durante la perquisizione erano state sequestrate anche 150 cartucce da caccia detenute illegalmente, ma il padre di Scanu, convocato per la prossima udienza, dovrebbe raccontare al giudice che le munizioni appartenevano a lui. (l.f.)

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