La Nuova Sardegna

Sassari

Centro commerciale: Brotzu porta avanti il progetto per Tanit

di Luigi Soriga
Centro commerciale: Brotzu porta avanti il progetto per Tanit

L’impresario vuol realizzare un complesso come Auchan La Regione ritiene superflua la Valutazione ambientale

04 ottobre 2013
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SASSARI. La veste di Parco commerciale sembrava calzare a pennello al complesso di Tanit. Tre strutture commerciali distinte, con ingressi indipendenti, che convivevano nell’edificio come separati in casa, pareva la soluzione definitiva. Invece il titolare della Sarda Vibrocementi srl, il costruttore Nicolino Brotzu, non è soddisfatto e continua a inseguire il suo grande sogno: trasformare il Parco commerciale in un vero e proprio Centro commercialre. Rendere cioè Tanit alla stregua di Auchan, ovvero una struttura unitaria e onnicomprensiva dove i vari locali sono collegati funzionalmente da ingressi, scale mobili e via dicendo.

La delibera regionale. È di qualche settimana fa una delibera approvata dalla giunta regionale che sancisce un piccolo passo avanti nella realizzazione di questa metamorfosi logistica. La Sarda Vibrocementi a maggio aveva depositato a Cagliari il “Progetto di accorpamento e ampliamento delle superfici commerciali di Tanit”, chiedendo di poter saltare la procedura della Valutazione di impatto ambientale. Gli uffici hanno accolto questa istanza considerando il progetto sostenibile dal punto di vista dell’impatto paesaggistico: le aree interessate dall’intervento non risultano vincolate sotto il profilo dei beni culturali, le modifiche non riguardano ampliamenti di volumetria esterni, ma si parla esclusivamente di riorganizzazione degli spazi interni. Dunque l’ulteriore vaglio della Valutazione di impatto ambientale, per i tecnici risulta superflua.

Il progetto. Il progetto della Sarda Vibrocementi prevede la realizzazione di alcune pensiline leggere in acciaio e cristallo che mettano in comunicazione gli ingressi delle quattro strutture di vendita, in modo da attribuire a tutti gli effetti a Tanit il rango di centro commerciale unitario. E’ previsto inoltre il cambio di destinazione d’uso di alcuni locali esistenti, con l’incremento di circa il 10 per cento della superficie di vendita complessiva e una lieve riorganizzazione dei parcheggi.

La storia. Attualmente invece Tanit è un parco commerciale che ospita medie strutture di vendita (come Decatlhon e Unieuro) e una grande struttura prevalentemente alimentare (Carrefour), tutte scollegate e indipendenti. Questa conformazione aveva consentito al costruttore il rispetto della legge regionale sul commercio, che non permetteva l’apertura di un altro grande centro commerciale. Per Brotzu, nel 2006, questo paletto aveva rappresentato uno scoglio enorme, perché era sfumata la compravendita con Carrefour che era intenzionata all’acquisto di una struttura commerciale unitaria. L’impresario in un clima di incertezza autorizzativa è andato avanti con i lavori, successivamente ha presentato delle varianti in corso d’opera e infine ha chiesto di sanare gli interventi. Il Comune ha approvato il Puc e boccia le richieste perché le ritiene in contrasto col nuovo strumento urbanistico. In ogni modo resta anche l’ostacolo del Piano commerciale regionale. Insomma, prima che la società di marketing Masema estrasse dal cilindro la formula del Parco commerciale, la battaglia autorizzativa tra il Comune e la Sardavibrocementi è stata durissima.

Il processo. Ricorsi al Tar, richieste di risarcimento danni per 55 milioni, denunce in Procura e istanza di annullamento del Puc di Sassari per una serie di presunte illegittimità. Ci va di mezzo il sindaco Ganau (accusato di abuso d’ufficio, falso e concussione), e 35 imputati tra consiglieri e progettisti del Piano. Il processo è ancora in corso, ma per ora gli sviluppi giudiziari non sembrano essere molto positivi per Brotzu: prima il Consiglio di Stato fa decadere le accuse di conflitto di interessi per i consiglieri comunali, e poi il Tar respinge la richiesta di risarcimento di 55 milioni.

Ultimi sviluppi. Però Brotzu accarezza ancora l’idea di trasformare la sua creatura in centro commerciale, e sicuramente l’investimento avrò il suo ritorno economico. Ma il finale non è per nulla scontato: infatti la delibera regionale di qualche settimana fa è solo un piccolo passo avanti: non sarà indispensabile la Valutazione di impatto ambientale, ma il progetto dovrà sempre passare attraverso una conferenza di servizi e dovrà incassare il parere favorevole di Regione e Comune. I paletti del Piano commerciale sono ancora ben piantati sul futuro di Tanit.

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