La Nuova Sardegna

Sassari

Il ministero nega i nuovi corsi: «Noi andiamo al Tar»

di Antonio Meloni

Ieri riunione del coordinamento regionale dei docenti Le nuove classi impiegherebbero 1.200 insegnanti

05 ottobre 2013
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SASSARI. Se l’operazione andasse a buon fine 1200 docenti, a regime, passerebbero di ruolo. Un risultato straordinario per l’istruzione e una boccata d’ossigeno per l’occupazione in una realtà martoriata come quella sarda. Gli insegnanti di educazione musicale suonano la carica e vanno all’attacco con un ricorso al Tar contro il Ministero che “accusano” di non avere accolto la richiesta di istituire altri indirizzi di musica nelle scuole medie.

La questione è stata al centro di un incontro, ieri pomeriggio, nel salone Mastino della Cgil, dove un gruppo di docenti, costituiti in coordinamento regionale, guidato da Antonio Deiara e Ignazio Perra, hanno deciso di presentare ricorso al Tribunale amministrativo contro l’Ufficio scolastico regionale. Al centro dell’esposto, la mancata istituzione di altri corsi ad indirizzo musicale nelle scuole medie malgrado, a loro dire, le migliaia di richieste negli anni drasticamente ridotte a causa dell’assenza di corsi.

Oggi in Sardegna ci sono solo 50 scuole medie per un totale di 52 corsi ad indirizzo musicale su 320 istituti e appena due licei musicali statali: l’Azuni a Sassari e il Satta a Nuoro. «La realtà è ben diversa - spiega Antonio Deiara, docente di musica a Ittiri - le richieste potenziali sono migliaia, ma è chiaro che in assenza di corsi la gente si scoraggia e fa altre scelte». Per avere un’idea più chiara basti pensare al fenomeno delle scuole civiche di musica, nell’isola se ne contano 44, nate in seguito a iniziative tra Comuni, grazie all’impulso della Regione, per rispondere alla crescente domanda di avvicinamento alla musica.

«Malgrado le nostre relazioni dettagliate - prosegue Ignazio Perra, docente del Conservatorio di Cagliari e responsabile del coordinamento - inviate prima all’Ufficio scolastico regionale e poi al Ministero, la nostra richiesta è rimasta lettera morta perciò abbiamo deciso di promuovere una sorta di class action sostenuta dagli oltre mille docenti che in Sardegna si occupano a vario titolo di musica». Si tratta, in sostanza, di istituire indirizzi musicali in 270 scuole medie sarde consentendo di soddisfare la richiesta delle famiglie e stabilizzando a regime 1200 insegnanti che oggi alimentano il bacino del precariato. «Senza contare - aggiunge Perra - che l’insegnamento della musica assolve anche a una funzione sociale importante specie nelle realtà in cui le alternative non sono tante».

Sul piano tecnico i docenti, assistiti dall’avvocato Marcello Bazzoni, stanno valutando i termini del ricorso tenendo conto del fatto che in letteratura esiste un precedente, in Calabria, dove il ricorso, presentato e accolto dal Tar, ha consentito di istituire i corsi e stabilizzare i docenti precari. Un altro elemento da non sottovalutare potrebbe essere la condizione di disparità rispetto ad altre regioni in cui il provvedimento è stato accolto. I docenti di musica di ruolo, oggi, in Sardegna, sono poco più di 200, ma potrebbero essere mille in più qualora il Tar decidesse di accogliere il ricorso. All’inizio non sarebbe una cattedra completa, «ma - concludono i responsabili del coordinamento - in tre anni si arriverebbe a regime con il pieno utilizzo di tutti gli insegnanti».

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