La Nuova Sardegna

Sassari

Disoccupati da 2 anni chiedono di riavere un posto di lavoro

di Gavino Masia
Disoccupati da 2 anni chiedono di riavere un posto di lavoro

Tre operai denunciano il mancato rispetto dell’addendum «Siamo idonei ma la Icom non ci ha mai contattati»

06 ottobre 2013
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PORTO TORRES. Per due lunghi anni sono rimasti fuori dal ciclo produttivo del progetto chimica verde, avviato all’indomani della chiusura del cracking, e come lavoratori dell’indotto hanno ricevuto assicurazioni di reintegro a più voci. Sono tre lavoratori ex Sicmi mai assunti che, dopo le promesse vane, si sentono anche offesi dalle recenti dichiarazioni del direttore generale dell’azienda Icom in risposta alle motivazioni del blocco cancelli attuato per due giorni dalla Cisl.

Il direttore Icom, in riferimento agli operai ex Sicmi ancora fuori dal lavoro, ha infatti sottolineato come alcuni di loro non erano disponibili a essere ricollocati e altri non sono risultati idonei alla mansione. «Ero stato contattato tempo fa da un’impresa locale – ricorda Fernando Puggioni –, per conto della Icom, ma non c’è mai stato un colloquio vero e proprio: neanche il delegato Cgil ha assolto al compito di reinserirmi nel ciclo produttivo dopo 34 anni di lavoro, e nonostante appartenga alle categorie protette non è stata rispettata alcuna procedura per l’assunzione. Con la Sicmi lavoravo in ufficio, ma dopo la caduta del petrolchimico solo cassa integrazione in ritardo e niente lavoro da due anni».

Una situazione che coinvolge pure il più giovane Francesco Ligas: «Non so chi sia il responsabile di quello che ci sta accadendo da due anni a questa parte, perché gli attori sono davvero tanti e facilmente riconoscibili. Ci siamo mossi anche attraverso vie legali, non sappiamo più dove sbattere la testa, e mi sento particolarmente offeso dalle dichiarazioni del direttore della Icom perché io non sono mai stato contattato». Ligas, con la qualifica di autista, si sente amareggiato: «In questi 24 mesi prima di me sono state assunte ben 7 persone, non rispettando le regole previste dall’addendum, e neppure l’Icom ha dunque rispettato gli impegni: una volta che subentrava al lavoro nel progetto chimica verde, infatti, doveva sistemare tutte le maestranze dell’azienda uscente Sicmi». Il terzo operaio Giovanni Carboni è stato invece contattato dalla Icom lo scorso 13 gennaio, per compilazione scheda e visita medica, ma la chiamata non è mai arrivata: «Alla visita medica ci hanno giudicato idonei con prescrizione (come Puggioni), ossia attività sedentaria di tipo impiegatizia, ma la realtà d’oggi dice che non è arrivata alcuna richiesta per il lavoro e che siamo sette mesi che non percepiamo la cassa integrazione».

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