La Nuova Sardegna

Sassari

Lingua Blu: «È mancata la prevenzione»

Lingua Blu: «È mancata la prevenzione»

Il consigliere provinciale di Pattada Angelo Sini punta il dito contro l’assenza di disinfestazioni

09 ottobre 2013
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PATTADA. «Sulla Lingua Blu è mancata la prevenzione». Ne è convinto il consigliere pattadese della Provincia di Sassari Angelo Sini, Comunisti Italiani, che affida a una nota le sue riflessioni sul recente rinvigorirsi del morbo, sulle proteste dei pastori e sui tentativi di correre ai ripari.

«La campagna sarda - dice Sini - assiste impotente al diffondersi del morbo della Lingua Blu. Di fronte all’emergenza la Regione Sarda ha previsto un piano operativo da 18,5 milioni di euro, cifra ingente che dovrà essere utilizzata per porre in essere una campagna di vaccinazione e per rimborsare gli allevatori che, a causa della malattia, hanno subito gravi danni. Giusto discutere sulla opportunità delle vaccinazioni, sulla necessità ed entità dei rimborsi che, a mio parere, dovrebbero essere estesi anche all’allevamento bovino, tenuto conto dei danni che tale allevamento ha subito nella precedente epidemia del 2001. La mia riflessione - prosegue Sini - vuole però concentrarsi sulla mancata prevenzione attuata dalla Regione. Nel 2012 c’erano state le prime avvisaglie della malattia e tutto il mondo agricolo (Asl, organizzazioni professionali, Istituto Zooprofilattico, Allevatori) sapeva che il rischio di propagazione del vettore per l’anno in corso era elevato. Chi si occupa della profilassi era in grado di individuare i luoghi in cui il vettore avrebbe trovato il suo habitat ideale per riprodursi: lago Coghinas e valle del Tirso. In queste condizioni non sarebbe stato meglio prevedere una disinfestazione straordinaria di queste zone? Sarebbe bastato che la Regione avesse concertato un piano di disinfestazione straordinario con gli enti locali e oggi molto probabilmente ci troveremo di fronte ad una situazione gestibile, con un numero molto inferiore di allevamenti interessati e di capi abbattuti. Giusto intervenire, forse giusto vaccinare, giusti gli indennizzi - conclude il consigliere provinciale pattadese - ma ci troviamo di fronte alla classica chiusura di un cancello quando i buoi sono già scappati». (b.m.)

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