La Nuova Sardegna

Sassari

«Aumentano i poveri ma non riusciamo ad assisterli tutti»

di Pinuccio Saba
«Aumentano i poveri ma non riusciamo ad assisterli tutti»

Suor Agnese Fois ringrazia i benefattori ma chiede aiuto Il Centro di accoglienza San Vincenzo sostiene 210 famiglie

11 ottobre 2013
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SASSARI. Arrivano alla spicciolata: un paio di uomini, una pensionata, alcune giovani donne. Quasi tutti abitano nel quartiere di Santa Maria di Pisa, a due passi dal Centro di Accoglienza “San Vincenzo”, in via Solari. Non ci sono file, davanti al Centro, anche perché gli spazi destinati alla distribuzione di generi alimentari e capi di abbigliamento si affaccia sul giardino interno. Ad accogliere chi si trova in difficoltà economiche, suor Agnese Fois (in passato fondatrice della mensa dei poveri a Olbia) con un manipolo di volontari. Che sono costretti a fare salti mortali per riuscire ad aiutare chi sta affrontando un momento difficile, chi si trova di colpo senza lavoro, chi deve sopravvivere con una magra pensione. Sono i nuovi poveri che, fino a un paio d’anni fa, riuscivano comunque ad avere una vita dignitosa. «Ma stanno aumentando – spiegano suor Agnese e Maria Antonietta Fara, una delle volontarie “storiche” del Centro –. Adesso aiutiamo più di 210 famiglie anche se le difficoltà non mancano. Stiamo provvedendo a predisporre pacchi speciali per i bambini e cerchiamo anche di ricreare un senso di appartenenza alla comunità: ogni sabato sera, dopo la celebrazione della Santa Messa, c’è un piccolo rinfresco. Ci aiutano in tanti: semplici cittadini ma anche aziende come la Sisa-Cobec e la Conad; i panifici Calvia e Oggiano (che ci mandanoa nche le paste); da Valledoria-Santa Maria Coghinas quattro imprese agricole ci riforniscono di frutta e verdura. Ma il disagio delle famiglie continua a crescere, anche perché a breve il Banco Alimentare non potrà più operare». «Il progetto comunitario che finanziava il Banco Alimentare è arrivato a conclusione – precisa Giorgio Fresconi, responsabile regionale dell’associazione Onlus –. L’Unione Europea si è impegnata a rifinanziare un nuovo progetto ma ci vorranno mesi prima che diventi operativa. Nel frattempo saremo costretti a ridurre le distribuzioni del 70 per cento».

«Noi però non possiamo aspettare – aggiunge suor Agnese –: ci sono anziani, giovani coppie, soprattutto tanti bambini che hanno bisogno del nostro aiuto. Non finiremo mai di ringraziare i nostri benefattori (oggi ci hanno portato 1780 mozzarelle) ma le scorte di prodotti alimentari sono ormai ridotte al lumicino. Occorre l’aiuto di tutti per far fronte a una situazione drammatica». Occorrono pasta, pelati, biscotti per i bambini, olio d’oliva «perché è troppo caro e noi non possiamo comprarlo con le poche risorse economiche che abbiamo», ma servono anche caffè e zucchero.

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