La Nuova Sardegna

Sassari

Tribunale

Falso assegno in sterline truffa da 180mila euro

di Luca Fiori
Falso assegno in sterline truffa da 180mila euro

SASSARI. Un assegno che fa il giro del mondo, passa da una banca all’altra, cambia continente, va avanti e indietro per l’Europa e solo dopo essere finito nel conto di un imprenditore romano che vive...

13 ottobre 2013
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SASSARI. Un assegno che fa il giro del mondo, passa da una banca all’altra, cambia continente, va avanti e indietro per l’Europa e solo dopo essere finito nel conto di un imprenditore romano che vive e lavora a Sassari rivela la sua vera natura: niente di più che carta straccia.

La truffa si rivela tale però solo quando chi ha incassato l’assegno ha fatto sparire i soldi dal suo conto. Soldi che da sterline nel mentre si sono trasformati in euro e poi si sono volatilizzati. Vittima della truffa da 180mila euro il Banco di Sardegna. L’assegno era arrivato per posta dagli Emirati Arabi ad Alfredo Succi, romano di 47 anni, amministratore della Sa.ge srl, un’azienda che si occupa della vendita di macchinari per l’edilizia. Quattro anni fa Succi riceve l’assegno da 154mila sterline e in cambio, secondo gli accordi commerciali, dovrebbe spedire una gru dall’altra parte del mondo. L’assegno, poi rivelatosi falso, viene consegnato al Banco di Sardegna, ma l’istituto di credito sassarese prima di incassarlo vuole vederci chiaro. Per avere la certezza che sia tutto in regola il Banco lo spedisce a Londra a una banca con cui ha rapporti di collaborazione. Dall’Inghilterra pochi gironi dopo arriva il via libera: l’assegno è regolare, può essere incassato. Tranquillizzati dall’ok arrivato da oltremanica, al Banco non ha difficoltà ad accreditare l’equivalente in euro di 154mila sterline nel conto del titolare della Sa.ge srl. Passa solo un giorno e da Londra arriva una brutta notizia: ci siamo sbagliati, l’assegno degli Emirati Arabi è falso. Alfredo Succi ha però il tempo di far sparire i soldi dal conto e quando il Banco prova a sospendere l’accreditamento è troppo tardi. L’imprenditore, difeso dall’avvocato Carlo Monaldi, finisce a processo per truffa e falso. Al Banco di Sardegna non resta che costituirsi parte civile con l’avvocato Giuseppe Cudoni.

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