La Nuova Sardegna

Sassari

L’inquinamento scoperto da dati E.On

di Gianni Bazzoni
L’inquinamento scoperto da dati E.On

I carabinieri del Noe hanno lavorato su informazioni dei laboratori che sono stati incaricati dalla multinazionale tedesca

25 ottobre 2013
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SASSARI. Il particolare più curioso è rappresentato dal fatto che - per scoprire l’inquinamento a Fiume Santo - i carabinieri del Noe non hanno effettuato nuove analisi ma si sono basati sui risultati messi a disposizione da E.On. Cioè, si tratta di attività regolarmente svolte dai laboratori incaricati dalla multinazionale tedesca. Il resto è stato visionato di persona con gli accertamenti effettuati dai carabinieri - insieme ai tecnici del Servizio controlli e attività di campo del Dipartimento dell’Arpas di Sassari - nelle visite ispettive del 30 luglio e del 7 agosto. Un incarico espletato su delega della procura della Repubblica e, in particolare, dei sostituti Paolo Piras e Carlo Scalas. Tutto ciò che è emerso nella prima fase delle indagini è stato già reso noto ai vari soggetti interessati (con una nota trasmessa il 16 ottobre 2013). E le indagini sembrano avere imboccato un percorso chiaro, con l’attività che ora sembra concentrata anche sulla documentazione acquisita dagli investigatori e relativa alle normative ambientali, alle autorizzazioni rilasciate per l’impianto energetico di Fiume Santo e al rispetto delle prescrizioni previste. In mezzo, a quanto pare, c’è anche un altro discorso relativo alla sicurezza nei luoghi di lavoro e che sarebbe riferito, in modo particolare, alla condizione di precarietà dei gruppi 1 e 2, dove sono state rilevate situazioni preoccupanti: «Nel gruppo 2, i solai in lamiera grecata (con funzioni portanti) risultavano essere compromessi, con distacchi di porzioni di solaio come pure le parti in calcestruzzo».

Al momento, l’unico iscritto nel registro degli indagati è il direttore della centrale di Fiume Santo e responsabile della linea ambiente e sicurezza, l’ingegner Marco Bertolino.Ma si intuisce che l’inchiesta si sta sviluppando anche verso altri livelli.

Ieri il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, ha inviato una nota all’amministratore delegato di E.On Italia Miguel Antonanzas e allo stesso direttore della centrale. Scrive di essere rimasto «particolarmente colpito dalla notizia di varie anomalie rilevate dai carabinieri del Noe nell’esercizio dell’impianto energetico e del superamento dei limiti di legge per alcuni parametri chimici nelle acque di scarico». E proprio riguardo a tali parametri, il sindaco chiede «di conoscere con urgenza quali informazioni siano state fornite negli ultimi due anni alla Commissione di controllo ambientale prevista dalla Convenzione in essere tra gli Enti locali ed E.On».

L’obiettivo del sindaco sembra chiaro: capire se i dati forniti da E.On sono gli stessi sui quali hanno poi mosso le contestazioni i carabinieri, o se invece la Commissione sia in possesso di informazioni diverse. E in questo caso si porrebbero anche problemi di altro genere, compresa l’inutilittà di un organismo che non viene messo nelle condizioni di operare correttamente.

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