La Nuova Sardegna

Sassari

Peste suina, vietato sparare ai cinghiali

Peste suina, vietato sparare ai cinghiali

Il provvedimento preso dalla Asl di Sassari riguarda il Goceano dove sono stati accertati diversi casi

30 ottobre 2013
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SASSARI. Ricadute negative anche nelle attività venatorie a causa dei focolai di peste suina africana. Il Servizio di sanità animale dell’Asl di Sassari ricorda infatti che in Goceano, dove sono stati accertati diversi casi di peste suine, è vietata la caccia al cinghiale.

Tuttavia le compagnie interessate all'esercizio della caccia grossa nella zona infetta, che comprende i territori di Pattada, Nughedu San Nicolò, Bultei, Anela, Bono, Bottidda e Burgos, possono inoltrare apposita richiesta al Servizio Veterinario della Asl di Sassari che, sentito il corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, può autorizzare i cacciatori all'esercizio della caccia al cinghiale nel rigoroso rispetto delle norme igienico sanitarie intese a ridurre il rischio della diffusione del virus.

L'autorizzazione alla caccia in deroga è subordinata alla disponibilità di un locale per lo stoccaggio delle carcasse all'interno dell'area infetta in cui sia garantita la presenza di energia elettrica, acqua potabile, cella frigo, disinfettanti idonei e fossa per lo smaltimento dei visceri o carni.

I veterinari della Asl da ogni cinghiale abbattuto provvederanno al prelievo di campioni di sangue, milza e diaframma nonchè alla compilazione della scheda di segnalamento e alla consegna dei campioni all' Istituto Zooprofilatico della Sardegna. Sino al ricevimento dell'esito delle analisi le carni dei cinghiali devono essere separate individualmente, identificate e stoccate in cella mentre i visceri e le carni non destinate al consumo devono essere trattate con modalità volte a scongiurare la diffusione dei virus. I controlli consentiranno inoltre di escludere la presenza della trichinellosi, causa di importanti implicazioni di natura clinica per il consumatore di carni parassitate e di monitorare altre importanti patologie trasmissibili all’uomo, quali la tubercolosi e la leptospirosi che negli ultimi anni hanno interessato il patrimonio zootecnico del territorio del Goceano. Per sensibilizzare i cacciatori il Servizio Veterinario dell'Asl sassarese ha già avviato una serie di riunioni formative e informative nei comuni di Bono e Pattada e prossimamente altri incontri verranno promossi in altre zone al di fuori dell’area infetta come ad esempio Nulvi e Villanova Monteleone dove è importate monitorare la situazione epidemiologica.

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