La Nuova Sardegna

Sassari

Il grido di dolore degli artigiani: «A picco per le tasse»

di Vincenzo Masia
Il grido di dolore degli artigiani: «A picco per le tasse»

A Ittiri un affollato incontro organizzato da Confartigianato Rischia di scomparire il settore dei serramenti e dei laterizi

13 novembre 2013
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ITTIRI. Ittiri, centro pulsante di viva e attiva operosità del territorio, che per decenni ha rappresentato l'esempio di come si può fare impresa ricorrendo alla volontà e alla professionalità, non ce la fa più. Anche i più coraggiosi e combattivi mostrano sfiducia. Tuttavia, vivere il presente senza alcuna prospettiva, o peggio con un futuro cupo e carico di incertezze, rende gli animi esasperati in un clima di alta tensione sociale. Lo si è capito benissimo dal tono dei numerosi interventi nel corso dell'incontro di venerdì 9 novembre, nel salone parrocchiale di San Pietro in Vincoli, promosso dalla Confartigianato di Sassari. L'occasione è servita per certificare lo stato di malessere delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie che, in assenza di lavoro, vivono in uno stato di eccessiva fiscalità, (vedi l'aumento dell'Iva), di insopportabili costi del lavoro, di una soffocante burocrazia e di una politica delle banche poco attenta alle esigenze delle piccole imprese. Il segretario provinciale della categoria, Antonio Alivesi, ha tracciato, numeri alla mano, uno spaccato del comparto produttivo che ha colpito tutti i settori ed è trasversale a tutti i comparti dal commercio, all'artigianato, ai servizi e all'agricoltura, senza distinzione tra grande e piccola impresa. «Il settore dell'artigianato, maggiormente colpito – ha sottolineato Alivesi – risulta quello delle costruzioni e del suo indotto (serramentisti, impiantisti, commercio di laterizi). Si sente forte la responsabilità e quindi l'esigenza di fare proprio il dramma che, ormai, non è solo di tipo economico ma anche sociale». Oltre agli accorati appelli alla politica e alle istituzioni perché si facciano carico della insostenibile situazione di molte, troppe, famiglie, i numerosi interventi hanno denunciato una situazione di gente che è alla fame e tutti i risparmi di una vita serviranno, è stato detto, a tappare le falle. In ordine alla politica fiscale a carico delle imprese è stato denunciato il progressivo aumento della tassazione che ha messo in ginocchio tante aziende che non vanno lasciate sole, in un contesto nel quale la crisi cresce d'intensità e non si intravede la via d'uscita. «Confartigianto – si legge in un comunicato – chiederà alle istituzioni (in primis alle amministrazioni comunali) a partire da quella di Ittiri e di tutti i paesi limitrofi, la sottoscrizionje di un documento che porti chi governa questa realtà ad assumersi la propria quota di responsabilità e dichiarare lo stato di crisi».

Tonino Orani, sindaco di Ittiri, dopo aver ricordato l'azione dell'amministrazione comunale mirata a creare prospettive di lavoro, per le imprese e per i lavoratori, ha rinnovato l'impegno, a tutto campo, suo personale e dell'amministrazione che gioda, con azioni anche “indirette” nei confronti di Prefetto e Provincia, fornendo, fin da subito, la massima disponibilità in sinergia con Confartigianato e con quanti si stanno battendo per far ripartire l'economia. Alivesi ha dichiarato che «l'impegno non sarà circoscritto a Ittiri e ai Comuni limitrofi ma riguarderà tutto il territorio provinciale. Nei prossimi giorni – ha sottolineato il segretario provinciale di Confartigianato – si cercherà di coinvolgere le forze politiche, sociali ed economiche per rilanciare le vertenze del territorio».

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