La Nuova Sardegna

Sassari

Una colomba per ricordare Nassiriya

di Gianni Bazzoni
Una colomba per ricordare Nassiriya

Il monumento inaugurato a dieci anni dalla strage irachena. Il ministro Mauro: «La Sardegna ha pagato un caro prezzo» - VIDEO

15 novembre 2013
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SASSARI. Una colomba babilonese, con i geroglifici scolpiti sulle ali che rappresentano gli stemmi della Brigata Sassari e dell’Arma dei carabinieri. Il monumento che ricorda la strage di Nassiriya ora è completo. Ieri mattina la cerimonia, nel decennale della tragedia irachena che costò la vita a 28 persone tra carabinieri, militari e civili, nella rotatoria di via Budapest, dove nel 2006 era stato posizionato il cippo inaugurato dall’allora ministro della Difesa Arturo Parisi.

L’opera. E’ stata realizzata dallo scultore Gaspare da Brescia, un artista di Crotone che da anni vive e lavora in Sardegna, a San Pantaleo. La colomba babilonese è un’opera in granito di San Giacomo, è alta un metro e 30 centimetri e lunga circa due. La progettazione è stata curata dall’ingegner Andrea Patteri. La proposta è nata dall’associazione Brigata Sassari, con il Comune di Sassari e dei Rotary club Sassari, Sassari Nord e Silki.

La benedizione. Padre Mariano Asunis, cappellano militare della Brigata Sassari, ha benedetto il monumento. Il francescano ha portato il saluto di Papa Francesco e ha chiesto al sindaco Gianfranco Ganau di posizionare accanto all’opera in granito la bandiera italiana. «Perchè quegli uomini – ha detto riferito ai caduti –li ho riportati in patria io con il tricolore».

Il ministro. Il sindaco Gianfranco Ganau ha dato lettura del messaggio inviato dal ministro della Difesa Mario Mauro, che era stato invitato alla cerimonia ma non ha potuto essere presente per impegni istituzionali. «Questa iniziativa, che alimenta la memoria e testimonia l’affetto e la considerazione dell’amministrazione comunale e dei cittadini verso le forze armate – così si è espresso il ministro – ma anche verso i valori della libertà e della giustizia che hanno guidato e guidano i nostri uomini e donne con le “stellette”, è anche l’occasione per sentirsi vicini nel dolore alle loro famiglie, alle quali rivolgo un caloroso abbraccio». Tra i presenti anche il brigadiere dei carabini Pietro Sini, reduce di Nassiriya.

La polemica. Solo alcuni cenni brevi e inevitabili alla polemica di questi giorni, dopo le dichiarazioni in Parlamento del deputato del Movimento Cinque Stelle Emanuela Corda. «Non posso non considerare ciò che è stato detto – ha evidenziato il sindaco Ganau – non si può fare finta di niente di fronte a certe affermazioni. Dico che è inaccettabile porre sullo stesso piano i carnefici e le vittime».

Anche il generale Elio Cossu, presidente dell’associazione nazionale Brigata Sassari non ha saputo trattenere lo sdegno per quelle frasi pronunciate alla Camera durante la commemorazione per il decennale della tragedia di Nassiriya. «Mi scuserà l’onorevole Corda – ha detto – se non posso condividere con lei lo stesso pensiero per chi ha causato quella strage. Non ce la faccio, il mio e il nostro pensiero va ai nostri caduti, ai martiri di Nassiriya che hanno sacrificato la vita nello svolgimento del proprio dovere».

I sardi. Nel suo messaggio, il ministro Mauro ha ricordato che «nel corso degli anni il nostro Paese ha pagato un alto tributo al desiderio di pace e sicurezza che anima il nostro popolo, come purtroppo avvenuto nei tragici fatti di Nassiriya che hanno visto cadere 19 nostri connazionali. Un caro prezzo che ha pagato anche la Brigata Sassari e la gente di Sardegna, perdendo 6 dei propri figli caduti in missioni di pace, di cui due a Nassiriya».

La cerimonia. La deposizione della corona d’alloro con il sindaco e il prefetto Salvatore Mulas, la lettura della preghiera per la Patria, le note della banda della Brigata che hanno scandito i ritmi della cerimonia. Al termine, il coro di Viddalba ha intonato il Miserere.

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