La Nuova Sardegna

Sassari

Il Pd sassarese? Il più renziano d’Italia

di Giovanni Bua
Il Pd sassarese? Il più renziano d’Italia

Record di consensi in provincia per il sindaco di Firenze che mette d’accordo in un colpo popolari, soriani, ex ds e ulivisti

20 novembre 2013
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SASSARI. È stata l’avamposto civico, il laboratorio soriano, il monolite bersaniano. E ora è la capitale dei rottamatori. Quella sassarese è infatti la provincia italiana nella quale Matteo Renzi ha preso più voti nelle pre-primarie del Pd: il 74 per cento contro una media nazionale del 46 e una regionale del 50. Con Sassari città che arriva all’85 per cento degli 843 iscritti che hanno avuto il coraggio di presentarsi alle urne per la sesta volta negli ultimi 12 mesi.

Numeri che congelano per un attimo la magmatica situazione del Pd. Con i renziani della prim’ora che festeggiano a denti stretti, attenti a non farsi scippare dai nuovi arrivati la patente di rottamatori doc. «È un falso problema – sottolinea il consigliere regionale Gavino Manca – e noi siamo contenti di un Pd che si compatta e supera le correnti. È il primo punto del nostro programma. Oltrettutto quando l’8 dicembre le primarie saranno aperte a tutti la marcia di Renzi diventerà trionfale, e fare i conti a quel punto sarà impossibile. Certo, se sento che Renzi ha vinto grazie ai nuovi arrivati un po’ mi spiace. Non era facile essere renziani quando chiunque nel partito era con Bersani». Ed effettivamente, dando una guardata alla movida democratica, i balletti non sono mancati. Anche rispetto alla recente divisione per le primarie regionali, di cui è davvero difficile trovare traccia.

I renziani doc. I rottamatori certificati sono sicuramente gli Ulivisti dell'area dell'ex sottosegretario Bruno Dettori e dell’ex ministro Arturo Parisi guidati dal consigliere regionale Gavino Manca. In città sono riuniti nell’associazione Adesso Sassari, coordinatore l’avvocato Gianluca Giordo. Con loro Luca Taras consigliere circoscrizione e referente provinciale della mozione Renzi, l’assessore comunale Gianni Carbini, il consigliere comunale Paolo Scano, quello provinciale Mario Pala, l’assessore provinciale Antonio Nieddu più una lunga serie di sindaci, da Esporlatu a Monteleone Roccadoria passando per Tergu, Bulzi, Chiaramonti, Nulvi e Tissi.

Gli ex Ds. A dargli manforte gli ex Ds dell’area Cabras-Spissu. Con l’ex presidente del consiglio regionale che ha virato su Renzi insieme al sindaco Gianfranco Ganau e al senatore e segretario regionale del partito Silvio Lai, più defilato ma dato per vicinissimo al sindaco di Firenze. Con loro, tra i tanti, gli assessori comunali Dolores Lai e Stefano Perrone, il capogruppo in Comune Gavino Pinna, il consiglieri Esmeralda Ughi e Pierluigi Salis.

Gli intregu. Inevitabilmente renziani i soriani del gruppo “Intregu” con l’ex deputato Guido Melis, l’ex sindaco Anna Sanna, l’ex segretario cittadino e consigliere comunale Giovanni Isetta, i suoi compagni d’aula Pierpaolo Bazzoni e Antonio Piu, l’ex sardista e assessore comunale Salvatore Demontis.

Gli ex progetto Sardegna. Vicini al sindaco anche i “nostalgici” di Progetto Sardegna. Con l’ex assessore e attuale vicesegretario provinciale Tetta Duce, l’assessore comunale Monica Spanedda, l’assessore provinciale Daniele Sanna, e poi, per citarne alcuni, Angelo Pirisi, consigliere provinciale, Simone Cossu, membro della segreteria provinciale e della direzione regionale del Pd, Mario Salis, segretario cittadino di Alghero e Laura Paoni, membro della direzione regionale Pd.

I Popolari. Ultimo, e non centro per peso, il gruppo Giagu, riunito nell’associazione Popolari De Gasperi. Con l’ex consigliere regionale Giovanni Giagu insieme al consigliere regionale Valerio Meloni, il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici. Con loro il vicesindaco di Sassari, Gavino Zirattu, l’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo Denegri, i consiglieri comunali di Sassari, Massimo Sechi e Roberto Ara, i consiglieri provinciali Giovanni Serra e Antonio Tanca. Tra i molti sindaci da citare quelli di Osilo, di Banari, di Thiesi, di Ittireddu e infine di Muros.

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