La Nuova Sardegna

Sassari

Sedici le vittime del ciclone Cleopatra

di Silvia Sanna
Sedici le vittime del ciclone Cleopatra

Tredici morti in Gallura, tra loro due bimbi. Gli altri a Oliena, Torpè e Uras

20 novembre 2013
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SASSARI. Sotto l’acqua sono morti in 16. Erano 18 sino al primo pomeriggio di ieri, sino a quando non è stata smentita la voce sul ritrovamento del cadavere dell’imbianchino di Bitti Giovanni Farre, inghiottito da un fiume a Onanì e ancora disperso. E contemporaneamente è ricomparso, sano e salvo, un allevatore dato per morto a Torpè. Il ciclone si è abbattuto come uno tzunami su un’isola che non era preparata a una violenza simile. Cleopatra ha colto la gente per strada, le mamme che rientravano con i figli, le famiglie chiuse in casa in un pomeriggio straordinariamente piovoso, uomini delle forze dell’ordine impegnati a soccorrere persone in difficoltà per il maltempo. Cleopatra non ha fatto distinzioni. Si è accanita contro donne e anziani, anche contro i bambini: due le piccole vittime, entrambe a Olbia. Credevano di essere al sicuro, con i loro genitori.

Le 16 vittime. È Olbia la città a cui il ciclone presenta il conto più alto. Nove le vittime, sei donne e tre uomini. La più anziana aveva 88 anni, la più piccola appena 2. Abitavano nello stesso quartiere, in zona Bandinu. Maria Massa è stata ritrovata morta in casa, in via Romania. Morgana Giagoni, la bimba, invece era in auto con il padre e la madre Patrizia Corona, di 42 anni: percorrevano via Belgio quando la loro Citroen C1 è stata travolta dalla furia dell’acqua. Morgana e Patrizia sono annegate. Enrico Mazzoccu, 4 anni, invece stava con Francesco, il papà di 37 anni: erano in auto, nella zona di Raica, verso la strada per Telti. L’acqua li ha sorpresi, hanno cercato rifugio su un muretto: non è bastato per salvarsi. Era sola a casa, un appartamento in via Lazio, Anna Ragnedda, originaria di Arzachena: aveva 83 anni, è morta annegata. Le ultime tre vittime rientravano a casa, a Tempio: viaggiavano su un fuoristrada Pajero inghiottito dalla voragine che si è aperta a Monte Pinu, pochi chilometri fuori Olbia. Alla guida dell’auto c’era Bruno Fiore, 68 anni, con lui la moglie Sebastiana Brundu, di 61, e la consuocera Maria Loriga, 54 anni. Un’altra famiglia è stata sterminata ad Arzachena: Isael Passoni e la moglie Cleide Mara Rodriguez, brasiliani, entrambi di 42 anni, sono morti insieme ai figli Weriston, 20, e Laine Kellen, 16, nel garage in cui abitavano. Il locale è stato invaso dall’acqua, i quattro non hanno avuto scampo. Le altre tre vittime: sono Vannina Figus, 64 anni, annegata nella sua casa a Uras, Maria Frigiolini, 88 anni, uccisa da un infarto provocato dalla paura a Torpè, e il poliziotto Luca Tanzi, 40 anni, di Urzulei, residente a Nuoro. L’ispettore capo delle Squadriglie viaggiava su un’auto di servizio sul ponte di Oloè, tra Oliena e Dorgali, quando la strada ha ceduto all’improvviso.

Isola tagliata in due. Strade ancora chiuse al traffico o percorribili in un solo senso di marcia. Va meglio rispetto a lunedì, quando il ciclone ha mandato in tilt i collegamenti nell’isola, ma si sentono ancora disagi. Riaperto al traffico nella serata di ieri il tunnel di Olbia, chiuso perché totalmente invaso dall’acqua. Circolazione a singhiozzo sulla 131 dcn Olbia-Nuoro, chiusa la trasversale sarda 129 per il crollo di un ponticello in muratura. Chiuso anche un tratto di 7 chilometri nella 389 Nuoro-Lanusei all’altezza di Correboi. Limitazioni lungo l’Orientale sarda per allagamenti della sede stradale. Va meglio per quanto riguarda i collegamenti ferroviari dopo il blocco quasi totale di martedì: ancora stop forzato per i collegamenti tra le stazioni di Golfo Aranci e Chilivani e tra Oristano e San Gavino, tratti interessati da smottamenti e movimenti franosi.

Black out. Oltre 500 uomini dell’Enel e altri 100 di ditte esterne: corrono da una parte all’altra per fare fronte ai numerosi black out, soprattutto in Gallura e nel Nuorese: installati gruppi elettrogeni, in funzione anche le idrovore messe a disposizione dalla Protezione Civile per aspirare l’acqua dalle cabine elettriche.

I numeri da chiamare. Gli sfollati sono migliaia, tantissime le richieste di aiuto e di intervento. Il 115 dei vigili del fuoco è andato in tilt. Per le emergenze è possibile chiamare i numeri 083/8530244, 083/8530223, 083/8530239. Per la Gallura: 0789/69502- 0789/52020- 366/6617681.

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