La Nuova Sardegna

Sassari

Soru e gli ecologisti: «Stop al Pps il cemento porterà altri disastri»

di Pier Giorgio Pinna
Soru e gli ecologisti: «Stop al Pps il cemento porterà altri disastri»

21 novembre 2013
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SASSARI. Sul Pps la battaglia si fa dura. Centrosinistra e ambientalisti sempre più schierati contro la giunta regionale. Gli ecologisti denunciano il fattore-rischio legato a costruzioni dissennate. «L'edilizia senza freni incoraggiata da Cappellacci ha prodotto un effetto moltiplicatore sui danni del nubifragio», denunciano. E spiegano che il nuovo Piano paesaggistico, con l'eliminazione di una serie di vincoli, minaccia di rivelarsi pericolosissimo. Soprattutto per la salvaguardia delle coste, l'equilibrio dei suoli, uno sviluppo rispettoso di natura e paesaggi. Renato Soru non risparmia le critiche. «Dietro questa tragedia ci sono follia, stupidità, ingordigia _ dice l'ex governatore _ È colpa di partiti e speculatori: e in queste stesse ore la giunta sta approvando regole più permissive per chi costruisce vicino ai fiumi». Pesante l'attacco di Sel: «Le modalità con le quali un'intera famiglia brasiliana è stata travolta dall'alluvione ci ha colpito in modo particolare _ sostiene il senatore Luciano Uras _ Una delle tante versioni Piano casa ha consentito il recupero a fini abitativi dei seminterrati: così l'irresponsabilità la pagano sempre i più deboli». Rincara la dose il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti. «Con tre leggi regionali già impugnate il confronto sul Pps è ormai indifferibile», spiega a qalche giorno di distanza dalla requisitoria lanciata contro il Pps.

Controffensiva. Immediate le repliche di Cappellacci e della rinata Forza Italia. «È vergognoso che mentre in Sardegna si consuma il dolore e si affronta l'emergenza ci sia chi tenta ciniche strumentalizzazioni che sono l'emblema dello sciacallagio della politica – risponde il presidente – L'unico Piano paesaggistico vigente è quello approvato nella scorsa legislatura. Se la sottosegretaria ha rilevato dei limiti, evidentemente questi sono riferiti al Ppr».

Reazioni altrettanto sdegnate dell’assessore Biancareddu (“Rischio idrogeologico? Dovremmo demolire città intere: ne abbiamo le tasche piene dei professori del giorno dopo, era da indovini capire la violenza degli eventi”) e da parte di Pietro Pittalis, capogruppo di Fi in Consiglio.

Le risorse. Il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, non risparmia gli attacchi anche al governo. «Oggi la Sardegna è sommersa da bombe d'acqua _ dice _ Ma questa guerra climatica, anno dopo anno, in Italia si fa sempre più intensa, con eventi di tipo tropicale violenti. Eppure, la risposta di Roma è sempre la stessa: cordoglio e dichiarazione dello stato di emergenza, per tornare, il giorno dopo, a non fare nulla o, peggio, tagliare, per ridurre il deficit, sulla difesa del suolo mentre le Regioni approvano vergognosi Piani casa che sono un inno al cemento».

Il caos. «Le conseguenze più preoccupanti dell'inferno d'acqua sono state nei quartieri edificati magari abusivamente e poi condonati in zone a rischio idrogeologico, come nella piana olbiese, a Putzolu, a Santa Mariedda, a Baratta, sulla costa di Pittulongu», commenta Stefano Deliperi, portavoce del Gruppo d'intervento giuridico - Amici della terra. Che poi aggiunge: «L'aumento delle volumetrie in base al Piano per l'edilizia (previsto dalla legge regionale n. 4 del 2009) e lo stravolgimento del Ppr non fanno che aumentare il rischio idrogeologico e, in definitiva, i pericoli per le persone».

Le accuse. «Così il governatore dell'isola adesso non dovrebbe abbandonarsi a un fatalismo di stampo biblico con frasi come "La Sardegna è stata vittima di una piena millenaria" proprio quando dalla sua amministrazione vengono revocati fondi per 1,5 milioni destinati proprio alla difesa del suolo», afferma Deliperi.

E poi conclude: «La linea politico-amministrativa semplicemente sensata dovrebbe essere proprio opposta: un new deal, un grande piano di risanamento idrogeologico e della rete idrica, sostenuto con quei finanziamenti comunitari che non si sanno spendere o troppo spesso si spendono male».

Polemiche. Altre contestazioni arrivano dal segretario di Progres, Paolo Piras. E la federazione sarda dei Verdi incalza: «I rappresentanti delle istituzioni devono smetterla di recitare il ruolo dei commedianti che accorrono sul luogo delle tragedie, fanno sopralluoghi e promettono stanziamenti mentre continuano intanto ad approvare programmi edilizi e urbanistici che sfasciano il territorio come ha fatto Cappellacci», accusano i due rappresentanti regionali Roberto Copparoni e Giovanna Cabiddu.

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