La Nuova Sardegna

Sassari

Centro prenotazioni, ingresso sbarrato

di Gavino Masia
Centro prenotazioni, ingresso sbarrato

Il Cup dell’Asl, nella fatiscente struttura di via della Terme, è chiuso da mercoledì: ancora nessuna spiegazione

22 novembre 2013
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PORTO TORRES. Il Centro unico di prenotazione dell’Asl è chiuso da mercoledì come riporta un cartello attaccato alla porta di ingresso. Una interruzione di cui non si conosce la motivazione, e che ha suscitato numerose proteste da parte dei cittadini che in questi giorni si sono recati alla struttura di via delle Terme. Molti i commenti, alcuni davvero poco lusinghieri. «Volevo denunciare il fatto ai carabinieri _ ha detto Gianni Frassetto _, perché sono da giorni che non riesco a prenotare una visita nella sede di Porto Torres, ma non voglio che la colpa di altri ricada sul personale che si deve occupare del servizio di prenotazione». Oltre al danno delle visite urgenti che vengono prenotate dopo tanti mesi, arriva pure la beffa di trovare un servizio chiuso dentro una struttura tra l’altro fatiscente e senza barriere architettoniche per facilitare l’accesso ad anziani e disabili. Sulla sanità cittadina piove sul bagnato, dunque, e poco importa se tutti i servizi sanitari ancora esistenti in via delle Terme non sono ancora stati trasferiti nel Poliambulatorio in regione Andriolu.

Una storia vecchia di qualche anno, ripresa anche di recente da una interrogazione del gruppo consiliare del Pd, che continua a persistere come quelle promesse scadute che creano solo danni alla comunità. «Come amministrazione abbiamo chiesto da tempo all’Asl di trasferire tutti i servizi di via delle Terme al Poliambulatorio _ ricorda il sindaco Beniamino Scarpa _, ma la stessa azienda ci ha risposto che gli spazi della struttura di Andriolu non sono sufficienti per tutti gli ambulatori di via delle Terme. Dopo il confronto con la dirigenza sanitaria _ aggiunge _ , si è chiesto all’Asl di intensificare le ore di prestazione medica a tutti gli ambulatori specialistici che sono presenti in città».

L’Azienda sanitaria locale trova dunque una motivazione tecnica per “rimangiarsi” gli impegni assunti oltre dieci anni fa, ovvero quando il Comune mise a disposizione dell'ente sanitario, in comodato gratuito, l'ex carcere mai entrato in funzione costruito con fondi del ministero di Grazia e giustizia. E, nel frattempo, chiude senza preavviso il Centro unico di prenotazione, dimostrando di depotenziare i servizi sanitari cittadini.

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