La Nuova Sardegna

Sassari

Veti incrociati sul Piano paesaggistico

Il ministero annuncia l’impugnazione. Gli ambientalisti: «Aumenteranno i rischi per il territorio»

22 novembre 2013
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CAGLIARI. Le polemiche sul nuovo Piano paesaggistico regionale continuano ad animare il confronto fra la giunta, gli ambientalisti e il ministero anche nei giorni post alluvione.

Il ministero. Con una nota, i Beni culturali hanno confermato che impugneranno il Pps perché contiene tre leggi che mettono a rischio la tutela dell’ambiente: la proroga del Piano casa, l’aumento delle cubature per i campi da golf e l’azzeramento degli usi civici. Tutte leggi che, a suo tempo sono state impugnate dal governo.

Gli ambientalisti. Proprio ieri le associazioni Amici della Terra e Gruppo di intervento giuridico hanno presentato le prime osservazioni al Piano paesaggistico e soprattutto alle «procedure seguite dalla Regione per la revisione. Come si sa, la giunta, con una scelta unilaterale, ha deciso di andare avanti senza l’accordo di co-pianificazione con il ministero per i Beni culturali. Le osservazioni sono state inviate dagli ambientalisti anche alla commissione urbanistica del Consiglio regionale (che deve esprimere un parere), agli uffici centrali e periferici del ministero per i Beni e al ministero dell'Ambiente. Nel comunicato le due associazioni ricordano che «nel nuovo Piano sono diversi i contenuti illegittimi o palesemente incongrui destinati purtroppo ad aumentare il rischio idrogeologico in tutte quelle aree già oggi classificate come tali nel piano stralcio di assetto idrogeologico e invece dove la disciplina del nuovo Piano paesaggistico prevede incrementi indistinti nelle cubature».

La replica della giunta. «Contrariamente a quanto affermato il Piano paesaggistico amplia la tutela nelle zone vicine ai fiumi. Infatti prima i 150 metri di vincolo partivano dal centro del corso d'acqua, mentre nella nuova versione la stessa tutela parte dagli argini ed è molto più ampia». Lo ha detto il presidente Ugo Cappellacci replicando da Olbia alle prime osservazioni sul nuovo Piano. «Peraltro la farraginosità del vecchio Piano – ha aggiunto – ha impedito a quasi tutti i Comuni di approvare i Piani urbanistici, che sono il vero strumento che consente di tradurre in concreto i principi di tutela nei territori. Abbiamo corretto errori grossolani contenuti nel vecchio Piano, come quello che inquadrava nella cartografia un fiume a centinaia di metri dalla sua reale collocazione, di fatto negando la tutela dove invece era necessaria. Al nuovo Piano paesaggistico – ha concluso il presidente – non può essere attribuito nessun effetto negativo perché non è ancora in vigore, in quanto deve essere ancora approvato in maniera definitiva». (ua)

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