La Nuova Sardegna

Sassari

Termodinamico: «No a speculazioni»

di Emidio Muroni
Termodinamico: «No a speculazioni»

Anche il sindaco di Bonorva interviene sul mega progetto: «Mi auguro che non sia vero, sennò se ne occupino i giudici»

07 dicembre 2013
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BONORVA. L’ennesimo tentativo di una “multinazionale collettivizzata” di invadere 235 ettari del fertile terreno agrario di proprietà del Comune, collocato nella piana di Santa Lucia e diviso fra i territori di Bonorva e Giave, con una centrale termodinamica, costituita da ingombranti e pericolosissimi “ecomostri d’acciaio” muniti di antenne a specchio parabolico, ha destato in paese e nei Comuni circostanti grande sconcerto e preoccupazione. E interviene ora anche il sindaco di Bonorva, Giammario Senes, ad esprimere la propria contrarietà all’escamotage che sarevbbe stato trovato da parte degli investitori di unificare in un unico progetto gli impianti analoghi previsti in Sardegna per ottenere le autorizzazioni dal Ministero invece che dalla Regione.

«La Sardegna e i sardi non perdono la propria dignità nemmeno di fronte a difficoltà grandissime –ha detto Senes – e dobbiamo mantenere la schiena dritta anche contro i continui assalti della speculazione finanziaria. Non siamo un popolo in vendita, meno che meno dopo il ciclone Cleopatra. Parte delle colpe anche dei recenti disastri sono da attribuire alla superficialità con cui nel passato si è consentito lo stravolgimento dell’equilibrio naturale dei nostri territori e si è lasciato costruire di tutto senza tutela per i cittadini e l’ambiente». «La Regione non ha mai obiettato che la competenza ad analizzare il progetto non è regionale – afferma il sindaco –. Niente di più falso! E’ bene precisare che la Regione ha individuato benissimo le competenze, ha osservato, ed ha stabilito che il progetto debba essere assoggettato a Via. Così come ha deciso, con deliberazione del 17 luglio 2013, di sottoporre a Via il progetto riguardante i comuni di Giave e Bonorva. Adesso, invece, apprendiamo che un imprenditore, Gianluigi Angelantoni, avrebbe richiesto l'intervento della Presidenza del Consiglio che pare abbia inviato in Sardegna un alto funzionario per verificare di persona la situazione».

«Posso solo augurarmi che tutto questo non sia vero– ha concluso Senes – perché, in caso contrario, ci troveremmo di fronte ad un fatto gravissimo del quale dovrebbe occuparsi la magistratura».

Per capire, si tratta di due distinti progetti, il primo, per l’impianto di Cossoine-Giave, di 30 Mw, proposto dalla “Energogreen Renewable srl”, con sede a Potenza, il secondo di Bonorva-Giave, per 50 Mw, presentato da “Sunwise Capital LTD”, con sede a Londra. Due progetti poi convogliati in una proposta che comprenderebbe anche quelli di Flumini Mannu, per 50 Mw, e Gonnosfanadiga, per 50 Mw. Tale accorpamento, su territori molto distanti e diversi per caratteristiche naturali e morfologiche, avrebbe consentito alla nuova società, (un partenariato internazionale tra il gruppo Angelantoni e i giapponesi della Chiyoda corporation), di aggirare l’ostacolo con un progetto globale di 180 Kw elettrici, corrispondenti a 389 Mw termici, ed ottenere che le decisioni relative alla valutazione di impatto ambientale (Via) e Aia, difficilmente ottenibili dalla Regione , passassero di competenza del Ministero dell’Ambiente, dove, salvo imprevedibili, ma non impossibili, intoppi giudiziari, probabilmente sarà più facile trovare la strada giusta. E’ però difficile da capire come si possano conciliare, e collegare, piani urbanistici di ambiti e territori diversi. Non sarà sicuramente felice chi vede nel turismo l’occasione unica per ridare speranza e dignità al territorio. L’intervento, infatti, è proposto nella storica valle dei nuraghi del Meilogu. Sicuramente si rivolteranno nella tomba anche le centinaia di agricoltori che, nel 1945, furono imprigionati e condannati per l’occupazione degli stessi terreni. Ma questa fa parte ormai della storia. Una storia che si ripresenta con un “padrone” modernizzato, che presenta una fantascientifica proposta di ben cinquemila posti di lavoro.

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