La Nuova Sardegna

SASSARI. Un sacchetto di plastica celeste dal quale sporgevano i fili di un carica batterie collegati a due bombolette. Quando un passante ha notato il presunto ordigno, sullo scivolo del Banco di Sardegna di piazza Castello, ha fatto scattare l’allarme. Sul posto sono arrivati i carabinieri e gli agenti della polizia municipale, il tratto di via Cagliari e l’area circostante l’istituto di credito sono stati delimitati con il nastro colorato. Il traffico deviato su percorsi alternativi. In quel momento in città c’era un via vai di sirene, tra Latte Dolce e Monte Rosello, per quattro rapine in rapida successione. Tanto che la presenza dello strano involucro è stata valutata in quel contesto, senza escludere che qualcuno l’abbia posizionato appositamente per allontanare l’attenzione, soprattutto dalla zona di via Grazia Deledda, dove in effetti i rapinatori avevano un piano. Al contrario di quanto accaduto a Latte Dolce, dove il rapinatore solitario ha agito con improvvisazione, sospinto dalla disperazione. tanto che non è escluso che quando sono arrivati gli agenti della polizia stesse pensando di mettere in atto il suo quarto tentativo in meno di venti minuti (visto che gli altri non avevano fruttato neppure un euro).

In piazza Castello, una piccola folla di curiosi (soprattutto giovani) ha seguito le operazioni, fino all’arrivo dell’artificiere dei carabinieri (giunto da Nuoro) che ha confermato - come previsto dal primo sopralluogo - che si trattava di un finto ordigno. I militari hanno acquisito le immagini delle telecamere dalle quali risulterebbe l’arrivo di un giovane che ha poggiato il sacchetto e si è allontanato. Sono in corso ulteriori accertamenti.(g.b.)