La Nuova Sardegna

Sassari

Caso Banca di Sassari, non ci fu usura

di Luca Fiori
Caso Banca di Sassari, non ci fu usura

Assolti due ex-direttori denunciati da un commercialista cliente dell’istituto di credito, una perizia ha fatto cadere le accuse

19 dicembre 2013
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SASSARI. Nessuna usura alla Banca di Sassari. I due ex direttori di una filiale dell’istituto di credito cittadino, finiti sotto inchiesta dopo la denuncia di un cliente della banca – un commercialista originario della provincia di Imperia – sono stati assolti dal giudice delle udienze preliminari Antonello Spanu perché il fatto non sussiste.

Salvatore Lai, 62 anni di Alghero, e Luigi Selis, 66 anni di Oristano, secondo il gup non applicarono tassi di interesse superiori a quelli fissati dalle norme vigenti, tra gennaio 2003 e giugno 2004, ai fidi concessi al commercialista Fernando Ferrari. È stato lo stesso pubblico ministero Gianni Caria, a chiedere l’assoluzione dei due ex direttori, difesi dagli avvocati Franco Luigi Satta e Sebastiano Chironi. Una perizia tecnica presentata dai difensori durante il processo, celebrato con il rito abbreviato, ha dimostrato che i due dipendenti della Banca di Sassari non commisero alcun reato. Nella consulenza prodotta dal commercialista Ascensionato Carnà, perito della difesa, è stato evidenziato che durante il rapporto tra Ferandno Ferrari e la banca nel periodo in contestazione (un anno e mezzo da gennaio 2003 al giugno 2004) «mai sono state superate le soglie di usura» e che la Banca di Sassari ha sempre operato il calcolo dei Tassi effettivi globali (Teg) in coerenza con la normativa e nel rispetto delle istruzioni di Banca di Italia e del Ministero del Tesoro. Gli avvocati Franco Luigi Satta e Sebastiano Chironi hanno illustrato al giudice delle udienze preliminari che le valutazioni e i calcoli presenti nella denuncia nei confronti dei due ex direttori fossero totalmente errati, per via di una metodologia priva di fondamento scientifico. «Gli ex direttori Lai e Selis - hanno sostenuto i difensori - hanno sempre adempiuto nel completo ed assoluto rispetto della legge».

L’inchiesta era scattata un paio di anni fa dalla denuncia dal commercialista Ferrari, che lamentava di aver subito tassi sopra la soglia di legge, tra il 2003 e il 2004. Il cliente aveva denunciato, complessivamente, di aver pagato oltre 100mila euro di interessi in più su fidi ottenuti dagli anni Novanta al 2007. Aveva lamentato, complessivamente, di aver pagato oltre 100mila euro di interessi in più su fidi ottenuti dagli anni Novanta al 2007.

Secondo le accuse della Procura i due funzionari sarebbero stati responsabili della gestione diretta del cliente Ferrari, avrebbero applicato tassi di interesse superiori a quelli fissati dalle norme vigenti. Ai due era stata contestata anche l'aggravante, per aver agito nell’ambito di attività bancaria. I calcoli del perito hanno però dimostrato che ci fu nessuna usura.

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