La Nuova Sardegna

Sassari

Diga di Bunnari, si parte col rinvaso

di Nadia Cossu
Diga di Bunnari, si parte col rinvaso

Sopralluogo delle commissioni Lavori pubblici e Ambiente Demontis: a gennaio si concludono i lavori di adeguamento

19 dicembre 2013
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SASSARI. Sono rientrati in Comune con il sorriso sulle labbra i componenti delle commissioni Lavori pubblici e Ambiente che martedì hanno fatto un sopralluogo a Bunnari per verificare lo stato dei lavori (tanto attesi) nella diga che regola il livello e il flusso delle acque nella parte alta dell’invaso a metà strada fra Sassari e Osilo . «Abbiamo potuto constatare che gli interventi sull’impianto sono in fase di completamento – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Demontis – Termineranno a gennaio e a quel punto l’amministrazione comunale, dopo aver sentito il Registro italiano dighe, stabilirà quando partire con il rinvaso». Buone notizie, insomma, su uno dei posti più suggestivi della città al quale moltissimi sassaresi sono legati. «Nel 2002 – aggiunge Demontis – le dighe di Bunnari alto e Bunnari basso erano state svasate proprio per la necessità di fare delle verifiche di natura statica sugli impianti. Ma da quel momento sono rimaste vuote. Con questo intervento (costato 500mila euro ndc) si riuscirà a rinvasarle». Per il momento non si procederà con la pulizia dai fanghi perché per questo intervento sarebbe servito un finanziamento di un milione e mezzo di euro e ci sarebbe stato un ulteriore ritardo sull’avvio del rinvaso: «I sedimenti non sono inquinanti e si parla di una quantità di fanghi irrisoria – rassicura Demontis – L’acqua sarà potabile». Anzi, a dirla tutta, Demontis è riuscito a dare impulso al progetto di rinvaso proprio grazie alla decisione di non liberarlo dai fanghi residui. «Un’operazione non necessaria – afferma l’assessore – La somma era difficile da reperire. Invece con 500mila euro si è riusciti a eseguire tutte le opere necessarie».

L’utilizzo futuro sarebbe legato soprattutto al parco di Bunnari, finora privato di un suo elemento caratterizzante. «Per decidere come sfruttare questa ricchezza sia dal punto naturalistico che sotto l’aspetto turistico – aveva detto qualche mese fa l’assessore – occorrerà predisporre un piano di gestione». Altri laghi artificiali vengono usati con successo per iniziative sportive (dal canottaggio alla vela) e per la pesca. Avere questa opportunità a poca distanza da Sassari e in un’area di sicuro fascino naturalistico farebbe contenti i tanti appassionati locali di questi sport e muoverebbe anche un certo indotto. Ma non è escluso che il bacino possa ritornare a essere anche una importante riserva idrica.

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