La Nuova Sardegna

Sassari

Gaspa: sul carbone mai abbassato la guardia

Replica della giunta alla bacchettata del Pd: abbiamo sempre agito con trasparenza e responsabilità

05 gennaio 2014
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PORTO TORRES. La bacchettata del Pd all’amministrazione comunale, sulla nota Arpas che sottolineava alcune inosservanze sulle prescrizioni alla movimentazione carbone dal porto alla centrale di Fiume Santo, si trasforma in un boomerang con le risposte stizzite dell’assessore all’Ambiente Gavino Gaspa e dei consiglieri di Partecipazione popolare Franco Pistidda (membro compagnia portuale) e Angelo Canu. «Il comportamento dell’amministrazione nei riguardi delle multinazionali che operano nel nostro territorio è lineare e all’insegna della più grande trasparenza e del senso di responsabilità – sostiene Gaspa – sia quando si verificano fatti positivi derivanti dagli investimenti su chimica verde e bonifiche sia quando si denunciano inadempienze e mancati impegni assunti nei tavoli istituzionali. In nessun caso vi è, e mai vi sarà, servilismo o abbassamento della guardia, soprattutto su temi che riguardano ambiente e salute pubblica». L’assessore ricorda che la riunione di commissioni e responsabili delle società che operano nel trasporto del carbone si è «svolta tenendo conto degli atti ufficiali e degli elementi conoscitivi in nostro possesso al momento dell’incontro». «Solo il 2 gennaio è arrivata sul nostro tavolo la comunicazione Arpas che rilevava alcune criticità e inadempienze – aggiunge Gaspa – e, puntualmente, abbiamo effettuato verifiche e adottato iniziative conseguenti: voglio rassicurare gli amici del Pd che, pur non avendo competenze legislative in materia di controlli ambientali, l’assessorato vigila quotidianamente su tutte le comunicazioni che ci forniscono e saremo attenti osservatori delle disposizioni riguardo multinazionali o enti istituzionali che operano nel territorio». Anche il gruppo di Partecipazione popolare intende chiarire alcuni aspetti: «Per il lavoro all’interno del porto industriale è stata predisposta una serie di accorgimenti in termini ambientali – ricordano Pistidda e Canu – poi sono andate al vaglio degli enti che hanno dato il nullaosta per inizio dei lavori: chiediamo al consigliere Mura dove era quando, da sindaco, nel porto industriale i turisti delle navi passeggeri e da crociera e gli operatori portuali respiravano polveri di Clinker, ceneri, bitume, sabbia, argilla, bauxite, cemento, gesso, fertilizzanti e sale. Il lavoro della movimentazione del carbone – aggiungono – rispettando le regole ambientali, ha avuto ricaduta in termini occupazionali per 10 imprese di trasporti locali, imprese portuali, di pulizie, di manutenzioni, meccaniche, agenzie marittime». (g.m.)

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