La Nuova Sardegna

Sassari

Pestaggio in piazza Tola, un arresto

di Gianni Bazzoni
Pestaggio in piazza Tola, un arresto

Giovane di 22 anni ai domiciliari a conclusione delle indagini della polizia. Le vittime ancora in cura a sei mesi dalle botte

16 gennaio 2014
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SASSARI. Insultati e derisi con frasi di chiaro stampo omofobo, poi pestati a sangue, tanto che a distanza di circa sei mesi i due giovani portano ancora i segni evidenti di quella brutale aggressione. Il fatto era accaduto in una piazza Tola quasi deserta il 27 luglio e ora una dei presunti componenti della banda ha un nome: Fabio Tanca, 22 anni, sassarese, incensurato, è stato arrestato dagli investigatori della squadra mobile che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari. Per il ragazzo è stata disposta la detenzione domiciliare. I reati contestati sono quelli di lesioni e minacce aggravate. Le indagini proseguono per individuare gli altri componenti della gang che aveva preso di mira i due amici colpendoli con calci, pugni e cinghiate, fino a farli cadere a terra e continuando poi a pestarli senza pietà. Gli agenti della squadra mobile - fin dal primo momento - avevano imboccato una pista ritenuta interessante.

Il negro. Si era presentato con questo nomignolo uno degli aggressori durante quella terribile notte di follia. E l’attività investigativa ha permesso di stabilire che Fabio Tanca (riconosciuto anche attraverso l’esame delle fotografie) veniva soprannominato così.

La banda. Le indagini proseguono per individuare anche gli altri componenti della gang che aveva pestato a sangue i due giovani. E si parte proprio dall’arrestato e dalle sue frequentazioni abituali, oltre che da una serie di elementi messi insieme dagli investigatori durante l’attività che non si è mai interrotta.

I testimoni. Zio e nipote erano intervenuti per soccorrere i due feriti, rimasti a terra senza neppure la forza per potersi rialzare. I testimoni non erano stati in grado di fornire informazioni per identificare gli autori del pestaggio, ma avevano confermato la violenza della brutale aggressione.

Il riconoscimento. Uno dei feriti, seppure in stato di shock, era riuscito a dare indicazioni precise sulle caratteristiche fisiche di uno degli aguzzini: aveva descritto l’abbigliamento e fornito altri dati che hanno portato gli investigatori a raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Fabio Tanca. Il ragazzino è agli arresti domiciliari, non potrà avere contatti (neppure telefonici) con persone diverse dai familiari e dagli avvocati. In caso di trasgressione sarà applicata la custodia cautelare in carcere.

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