La Nuova Sardegna

Sassari

Il comitato contro la Ztl chiede il referendum

di Giovanni Bua
Il comitato contro la Ztl chiede il referendum

Depositata oggi al protocollo la formale richiesta di consultazione comunale Intanto prosegue la raccolta di firme, arrivata oltre a quota quattromila

22 gennaio 2014
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SASSARI. Una formale richiesta per un referendum comunale sulla proposta di riduzione della Zona a traffico limitato cittadina e conseguente creazione di un’area pedonale e inversione del senso di marcia in viale Italia, che diventerebbe in entrata verso il centro della città.

L’ha depositata questa mattina negli uffici del protocollo di Palazzo Ducale Giusy Mura, nominata nei giorni scorsi portavoce del comitato “Ritorniamo al centro”, il gruppo di amministratori locali, negozianti e cittadini che da mesi combatte contro la zona a traffico limitato voluta (e, anche di recente, fortemente difesa) dalla giunta guidata dal sindaco Gianfranco Ganau.

Una battaglia fatta prima a suon di petizioni (raccolte circa 4mila firme) e richieste di incontro (alla fine esaudite dalla giunta, che ha ribadito che la zona blu non si tocca). E ora rilanciata con l’annunciata richiesta di referendum, strumento in realtà non ancora contemplato dallo Statuto comunale (per un problema legato alla nomina del difensore civico, in via di soluzione).

«Non possiamo aspettare oltre – attacca Giusy Mura – negli ultimi sei mesi è stata una vera ecatombe. In particolare nei mese fra dicembre 2013 e gennaio 2014 hanno abbassato le serrande, chiudendo irreversibilmente, attività commerciali esistenti nel triangolo Piazza d’Italia, Piazza Azuni ed Emiciclo Garibaldi, alcune storiche».

«I numeri sono impietosi – continua la portavoce del comitato –. Due bar, dieci negozi e un hotel in Corso Vittorio Emanuele. E, da informazioni ufficiose, pare che altre dieci attività possano chiudere nelle prossime settimane. Una mazzata dietro l’altra insomma. E di fronte a questo l’amministrazione comunale di Sassari è risultata insensibile, indifferente e in alcuni casi probabilmente non all’ altezza di gestire e ascoltare il grido d’allarme degli operatori economici e di buona parte dei residenti e dei cittadini sassaresi che hanno firmato la petizione. A questo punto la richiesta di referendum è l’unica percorribile».

«Oltre a questo – chiude Giusy Mura – continueremo la diffusione del volantino in tutti quartieri della città indicante la nostra proposta. E affideremo un pool di avvocati lo studio per verificare se sussista la possibilità di una eventuale azione legale nei confronti dell’Amministrazione Comunale per provocati danni commerciali causati da applicazioni troppo restrittive della Ztl e da un forse, inadeguato piano del traffico che da una prima analisi parrebbe concepito per indirizzare i flussi del traffico verso l’area industriale».

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