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Sassari

Universitari, Adelasia prima “papessa” della goliardia

di Luca Fiori
Universitari, Adelasia prima “papessa” della goliardia

Sassari, Giovanna Deiana eletta pontefice massimo: frequenta l’ultimo anno di Medicina, guiderà l’Agt per i prossimi 365 giorni

29 gennaio 2014
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SASSARI. Fra un anno, terminata la facoltà di Medicina, girerà in camice bianco per i corridoi di qualche ospedale, ma per il prossimi 365 giorni avrà indosso, sopra la gonna, il mantello più importante della goliardia.

Dopo trent’anni di vita l’Agt (Associazione goliardica turritana) ha appena eletto il primo pontefice donna della sua storia. I tempi cambiano e anche un’associazione costituita in passato da soli uomini si adegua alla riscossa del gentil sesso.

La nuova “papessa” degli studenti turritani si chiama Giovanna Deiana, è sassarese, ma non nasconde le origini barbaricine, e domani compirà 24 anni.

La sua elezione era nell’aria perché il “popolo” (tutti gli iscritti all’Agt) aveva votato per lei, ma a consacrarla pontefice con il nome di “Adelasia I Verticordia” sono stati proprio i “principi”, cioè i suoi predecessori anziani, a dimostrazione che il vento è cambiato veramente.

Rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione dell’ateneo, “Adelasia I Verticordia” ha già ricevuto gli auguri del rettore Attilo Mastino e le preoccupazioni della mamma.

«Quando ha saputo che il popolo aveva votato per me – racconta sorridendo – si è un po' spaventata sapendo quanto sarà impegnativo guidare l'associazione per un anno, poi una volta eletta si è dovuta rassegnare».

Prima di Giovanna Deiana negli ultimi trent'anni altre donne ci avevano provato, ma nessuna era riuscita a convincere i principi a cedere il prezioso mantello a una signorina.

«È una grande responsabilità – racconta il futuro medico – non solo per essere la prima donna pontefice, ma per la storia che è legata al mantello che indosso e che è legata alla nostra città e alla nostra tradizione».

La prima uscita pubblica di “Adelasia I Verticordia” sarà sabato alle 20.30 al teatro Verdi per un evento, non solo per la goliardia, ma per l'intera città: la messa in scena di “Ifigonia in culide”, una tragedia goliardica in tre atti fino ad oggi mai rappresentata a Sassari.

«Per noi è una grande emozione portarla sul palco – spiega Giovanna Deiana – con grandi attori, insieme ai musicisti del Conservatorio, all'Università e all'Accademia delle belle Arti, perché mai in tutta Italia è stata rappresentata in questo modo».

Poemetto composto a Torino nel 1928 da Hertz De Benedetti l'opera è scritta in versi e strutturata come una tragedia greca (il titolo è un chiaro rimando a Ifigenia in Aulide), Ifigonia è una parodia burlesca del genere tragico che, come vuole lo spirito goliardico, fa ampio utilizzo di termini scurrili e allusioni sessuali, come si può facilmente capire scorrendo sulla locandine il nome dei personaggi. A Sassari la regia è affidata a Daniele Monachella.

È stato il pontefice uscente Luigi Vaira, in arte Caccone II Stupor Mundi a mettere in moto la macchina organizzatrice. E proprio lui, cavallerescamente, saluta chi ha appena preso il suo posto e il suo mantello. «Auguro al nuovo pontefice – dice Luigi Vaira – di proseguire il lavoro che abbiamo fatto negli ultimi anni cercando di dare un’idea diversa della goliardia, impegnandoci in diversi campi ma sempre con il sorriso sulle labbra. Ad “Adelasia I Verticordia” auguro un anno di serenità e di essere circondata da persone che si divertono e si spendono per cercare il suo sorriso che illumina i nostri cuori, la nostra Università e la nostra città. Penso che il sorriso del Pontefice sarà la cosa che più vale la pena andare a vedere questo sabato al Verdi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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