La Nuova Sardegna

Sassari

La scuola non c’è, mamme in rivolta

di Donatella Sini
La scuola non c’è, mamme in rivolta

Castelsardo, il promesso centro polifunzionale non apre e trecento bambini sono da sette anni in locali in “affitto”

31 gennaio 2014
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CASTELSARDO. Dal sogno del centro polifunzionale di servizi, con teatro e parcheggio interrato, all'incubo dei bambini delle scuole racchiusi in aule anguste, buie ed al limite della sicurezza.

I recenti episodi di mura scrostate, ammuffiti dall'umidità, infiltrazioni d'acqua ed intonaci cadenti hanno fatto perdere al pazienza ai genitori dei piccoli della scuola primaria. Immediata e spontanea è partita la protesta per tutelare la salute dei propri figli.

«Da una settimana cerchiamo di incontrare il commissario governativo – affermano le mamme infuriate – e ancora non siamo riusciti a conferire con la dottoressa Giovanna Dedola».

Il prossimo appuntamento è fissato per oggi alle 10 nei locali dell'ufficio tecnico dove i genitori ed il dirigente scolastico Paolo Carta saranno ricevuti dal commissario e potranno esporre le loro problematiche. Da sette anni gli studenti della scuola dell'infanzia e della primaria, poco meno di 300 bambini, sono ospitati in un edificio privato che grava sul bilancio comunale per circa 84 mila euro.

Il “sacrificio” era stato richiesto per una durata di non oltre tre anni per avere, in cambio dell'abbattimento dello storico edificio delle scuole elementari costruito negli anni cinquanta, una nuova piazza con centro polifunzionale, teatro e parcheggi interrati. L'ultimazione dell'opera era prevista per la fine del 2008 e nel frattempo si doveva ultimare un nuovo edificio scolastico per ospitare gli alunni spediti nel mentre in affitto.

Il problema però è che la nuova piazza non è, di fatto, ancora conclusa nonostante il piano di calpestio venga utilizzato per i concerti e le manifestazioni pubbliche, i parcheggi, gli edifici del “centro dei saperi” ed il teatro sono infatti ancora in cantiere. Il nuovo edificio scolastico è invece a buon punto, l'ala dove verrà ospitata la scuola dell'infanzia è praticamente conclusa, mancano solo alcune autorizzazioni per poter procedere al trasloco e all'utilizzo delle nuove aule.

Ad oggi però i piccoli di diverse classi, con aule di fatto inagibili, vengono spostati quotidianamente, da una stanza all'altra, dall'edificio delle primarie a quello delle scuole medie. Un vero incubo che sta facendo saltare i nervi ai bambini ma soprattutto ai loro genitori.

E come se non bastasse è a rischio anche il consueto espletamento delle operazioni elettorali, solitamente previsto nell'edificio delle elementari che ospita i seggi, a cui mancano ormai poco meno di quindici giorni.

Insomma un vero caos, che oltre che a far infuriare le mamme e i loro bambini rischia di creare non pochi problemi anche ai candidati del territorio e ai loro elettori.

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