La Nuova Sardegna

Sassari

Soru: «Dovete essere arrabbiati»

di Antonio Meloni
Soru: «Dovete essere arrabbiati»

L’ex governatore ha parlato dei problemi della sanità con i big del Pd

02 febbraio 2014
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SASSARI. «Non vedo i sardi sufficientemente arrabbiati e tanto meno informati, ricordiamoci che per cinque anni Cappellacci ha parlato dei massimi sistemi, trascurando i problemi reali dei sardi, mentre nell’isola restano questioni drammaticamente aperte come il Piano sanitario regionale». Così Renato Soru, che ieri ha chiusi l’incontro targato Pd sui problemi della sanità regionale.

L’idea è quella di ripartire dalla programmazione interrotta cinque anni fa, riavviando i motori di quella macchina che nel breve volgere di pochi anni aveva dato alla sanità sarda obiettivi certi e una strada da percorrere.

Che la Regione in questi anni abbia riservato al Sassarese un trattamento smaccatamente diverso da quello programmato per il Cagliaritano, è tema che ha ben poco a che fare con l’atavica rivalità tra le due città sarde. La differenza è nei dati, snocciolati in apertura dal presidente della Provincia Alessandra Giudici: «Stando alla relazione della Corte dei conti nel primo anno della gestione diretta della giunta Cappellacci sul sistema sanitario regionale, all’Asl 1 di Sassari sono stati assegnati 496,6 milioni di euro, cifra esageratamente inferiore a quella destinata a Cagliari».

Ma se la lista è lunga, fatta di situazioni insolute e gap macroscopici come la cronica indisponibilità di posti letto, il ridimensionamento delle funzioni a Thiesi e Ittiri, la mancanza di un’Area donna di cui si discute da anni e che a Cagliari, invece, è già realtà.

Non è meno tenero il senatore Silvio Lai che parla di eccesso di spesa sanitaria a fronte di una serie di carenze strutturali e di servizi di cui soffre da tempo il Sassarese: “Almeno mille pazienti ogni anno _ ha rimarcato Silvio Lai _ si rivolgono alle Asl di Nuoro e Oristano per fare una risonanza magnetica e non si sa letteralmente di quali servizi usufruiscano quegli altri mille pazienti ai quali ogni anno viene diagnosticata una neoplasia”. Sulla stessa frequenza è sintonizzato anche Mario Oppes, presidente del Forum sanità, che punta l’indice contro la gestione della sanità negli ultimi cinque anni, rimarcando il fatto che è mancato non solo il coraggio delle scelte importanti, ma soprattutto «il coinvolgimento in prima persona dei cittadini».

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