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Sassari

Commercio, la crisi investe anche la grande distribuzione

di Daniela Scano
Commercio, la crisi investe anche la grande distribuzione

Sassari: contratti di solidarietà nei negozi Conad gestiti da Giesco, cassa integrazione a Dis Sardegna, mobilità volontaria a Auchan

06 febbraio 2014
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SASSARI. Contratti solidarietà nei cinque punti vendita della Conad, gestiti a Sassari dalla società Gienso srl. Da domenica 184 lavoratori su trecento sono entrati nel meccanismo degli ammortizzatori sociali dopo un accordo, siglato alla fine di gennaio, dalla direzione aziendale con i rappresentanti di Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil.

Il patto, che prevede l’applicazione dei contratti di solidarietà per i prossimi dodici mesi ai lavoratori di alcuni reparti della catena di supermercati, è il risultato di una trattativa che era stata aperta nel novembre scorso con l’anuncio choc di una quarantina di esuberi nei punti vendita di via Cavour, via Gramsci, via Budapest, via Colombo e via Amendola. La Giesco voleva risolvere con i licenziamenti collettivi il calo degli incassi che al termine dell’anno scorso ha portato a uno sbilancio di oltre due milioni di euro. L’accordo viene considerato una onorevole mediazione dai segretari provinciali dei sindacati di categoria Sebastiano Crosa (Filcams Cgil), Alessandro Marcellino (Fisascat Cisl) e Giampiero Manai (Uiltucs Uil). «Dopo avere sgombrato il campo dal tema degli esuberi – spiega Marcellino – e in seguito a una serie di assemblee con i lavoratori abbiamo concordato sul fatto che, visto il contesto generale, i contratti si solidarietà sono la soluzione migliore». Dello stesso avviso Sebastiano Crosa per il quale il ricorso agli ammortizzatori sociali è il male minore «nella speranza – aggiunge – che la crisi passi presto».

Già, la crisi. La vertenza nei market della Conad è solo una conferma della “gelata” dei consumi che ha investito anche il Sassarese negli ultimi anni. «Non c’è da stupirsi se la gente acquista sempre meno – spiegano i sindacalisti –, in un territorio dove la crisi sta falciando le imprese e tagliando posti di lavoro». La grande distribuzione, insomma, è stata investita dallo tsunami ne più ne meno degli altri comparti produttivi. «Circa la metà dei lavoratori del terziario sono in cassa integrazione» dice il segretario della Fisascat Cisl. L’elenco delle vertenze è lungo quasi quanto quello delle aziende della grande e media distribuzione. Nella catena Gis Sardegna, per esempio, da qualche settimana sono in cassa integrazione a rotazione tutti i 207 dipendenti. E il colosso Auchan, informano i sindacalisti, ha preferito ricorrere alla mobilità volontaria che riguarda una decina di lavoratori. «Da mesi siamo impegnati in vertenze con tutte le imprese del terziario – conferma Sebastiano Crosa –. Per le più piccole si ricorre alla cassa integrazione in deroga, le grandi stanno cercando altre strade per far fronte al momento di difficoltà». I numeri in possesso dei sindacati sono da bollettino di guerra: cinquecento addetti della grande distribuzione e ottocento della piccola e media.

Nei cinque punti vendita della Conad gestiti da Giesc, la notizia della crisi non è arrivata inaspettata. E tuttavia l’annuncio, a novembre, dello stato di crisi, è stato una doccia fredda per i lavoratori. I sindacati si sono spesi per coinvolgere nei contratti di solidarietà il maggior numero di lavoratori, per limitare il danno. Alla fine, il ricorso agli ammortizzatori riguarda 184 lavoratori tra “full time” e “part time” che perderanno una media di quattro ore di lavoro ogni settimana, perdendo così da 50 a 70 euro in busta paga. Durante le assemblee che hanno preceduto l’accordo, i sindacati hanno registrato il malumore dei lavoratori coinvolti, «ma alla fine – conclude Sebastiano Crosa – è passato il concetto di aiutarsi a vicenda sperando che la crisi passi presto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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